Nell’articolo facciamo il punto della situazione sulla proroga dell’Organico Covid Scuola per il Personale ATA e Docenti per l’anno 2021-2022, vedremo quali sono le novità introdotte dal Ministero, quali sono gli stipendi previsti, fino a quando saranno validi i contratti prorogati e tutte le novità sull’Organico Covid per il prossimo anno.
Saranno prorogati fino al 30 giugno 2022 i contratti dei docenti Covid, così è stato annunciato dalla Legge di Bilancio 2022.
Le novità del settore scuola apportate dalla Legge di Bilancio permetterà all’organico covid di poter continuare a svolgere la propria attività per tutto l’anno scolastico 2021/2022,e potranno essere assunti dai d.s. ulteriori risorse ata e docenti.
L’unica nota dolente riguarda però gli ata che al momento non sono inclusi nella proroga, ma nelle prossime settimane potrebbe esserci un emendamento che confermerebbe la proroga.
Al momento le organizzazioni sindacali di settore sono a lavoro per chiedere che anche gli incarichi a tempo determinato del personale ATA legati all’emergenza da Covid-19 possano terminare il 30 giugno.
Stanziati 100 milioni di euro per la proroga dei contratti Covid del personale ATA, ma tale cifra potrebbe essere insufficiente, tanto da garantire solo il rinnovo di circa 7.800 contratti su circa 22mila totali, ma si attendono ulteriori novità.
COS’È L’ORGANICO COVID SCUOLA – L’organico covid è personale aggiuntivo che ogni scuola può assumere per far fronte a tutte le esigenze legate al momento pandemico, e tale personale fa fronte a tutte le necessità di sicurezza dell’istituto.
Il c.d. organico Covid fa parte della categoria delle assunzioni straordinarie di personale e grazie al decreto sostegni-bis (decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106) potranno ricevere il la possibilità rinnovo contratto o meglio ancora le scuole potranno assumere ulteriore personale a tempo determinato per docenti e personale ATA anche per il 2021/22.
Secondo una recente stima i posti in organico Covid 2021/22 sono 42 mila ( 20 mila sono riservati al personale docente e 22 mila agli ATA), e a differenza dello scorso anno sono stati autorizzati circa 33 mila posti in meno.
Ricordiamo che gli incarichi di lavoro nelle scuole per gli organici Covid come previsto dalla Legge di Bilancio 2022, le supplenze dureranno:
- fino al 30 dicembre 2021, per il personale ATA;
- fino al 30 giugno 2022, per i docenti.
La retribuzione prevista per docenti e ATA Covid ( decreto interministeriale 2 settembre 2021, n. 274) prevede una retribuzione per ciascun profilo professionale:
STIPENDI DOCENTI COVID
- 2.602,23 euro per i Docenti di scuola primaria;
- 2.602,23 euro per i Docenti di scuola secondaria;
- 2.817,35 euro per i Docenti di scuola secondaria di primo grado;
- 2.817,35 euro per i Docenti di scuola secondaria di secondo grado;
- 2.602,23 euro per i Docenti diplomati (Insegnante tecnico pratico).
STIPENDI ATA COVID
- 2. 021,05 euro per i Collaboratori Scolastici;
- 2.254,98 euro per gli Assistenti Amministrativi;
- 2.254,98 euro per gli Assistenti Tecnici;
- 2.070,93 euro per gli Addetti Aziende Agrarie.
I sindacati hanno giocato un ruolo fondamentale, il governo dopo un periodo di riluttanza ha poi trovato i fondi necessari a prolungare i contratti in scadenza covid per circa 50.000 dipedenti ata, la decisione della proroga è stata presa dai partiti di maggioranza, e nei prossimi giorni dovrebbe esserci l’approvazione in commissione bilancio.
Sul rinnovo dei contratti covid del personale ata hanno pesato anche le proteste fatte da moltissimi dirigenti scolastici i quali avevano evidenziato quali fossero stati i problemi di un mancato rinnovo del personale ata con contratto covid, tra cui l’impossibilità da parte di molte scuole di proseguire con il tempo pieno, altre addirittura avevano minacciato di dover tenere chiuse le scuole.
Da parte dei sindacati della scuola, questo rinnovo è solo un primo passo, l’obiettivo è quello di arrivare a far assumere nell’organico di diritto dal prossimo anno il personale facente parte del contingente Covid, in virtù di un’emergenza che certamente non cesserà a breve, e di una necessità generalizzata degli istituti di rimpolpare la propria forza lavoro.