Tasse scolastiche: quante sono, chi le deve pagare e quando

Secondo quanto previsto dalla legge attualmente in vigore in Italia, la scuola è obbligatoria fino ai 16 anni. Questo significa che è gratuita per tutte le famiglie a partire dalla prima elementare fino al terzo o quarto anno delle scuole superiori. Quindi in questi anni non ci sono tasse scolastiche da pagare, ma le uniche spese riguardano i libri, la cancelleria e, eventualmente, i pasti.

Le tasse scolastiche sono quattro, sono obbligatorie e vanno versate nel corso dell’anno scolastico. Vediamo quali sono nel dettaglio:

  • Tassa d’iscrizione: ammonta a 6,04 euro e viene richiesta dalla scuola al momento di iscrivere lo studente all’anno successivo.
  • Tassa di frequenza: è una tassa annuale dal valore di 15,13 euro. Va devoluta per intero e non è prevista la restituzione nel caso in cui lo studente decide di non proseguire più con l’anno scolastico. Ha validità universale per tutto l’anno, quindi non è necessario pagarne un’altra nel caso in cui lo studente si trasferisca in un altro istituto.
  • Tassa d’esame: questa tassa ammonta a 12,09 euro. Viene pagata al momento in cui si presenta la domanda per partecipare all’esame di Stato o di idoneità.
  • Tassa di diploma: costa 15,13 euro e anche questa va pagata in un’unica soluzione. Il pagamento avviene quando si fa richiesta per avere il Diploma.

Tutte e quattro le tasse scolastiche, come spiegato su Tasse Economia Italia, vanno pagate da qualsiasi studente che abbia superato i 16 anni d’età. Esistono però alcuni casi in cui è possibile chiedere l’esonero. Vediamo quali:

  • Esonero per reddito basso: ogni anno i limiti di reddito entro i quali è possibile richiedere l’esonero sono riveduti dal Miur (Ministero Istruzione Università e Ricerca) per essere aggiornati in base al tasso d’inflazione. Inoltre, viene preso anche in considerazione il nucleo familiare e più sono i componenti più alto sarà il limite entro il quale è possibile avere l’esonero. Per nuclei familiari composti da una sola persona, il limite massimo di reddito è di 5.384 euro; se i componenti sono due è di 8.928 euro, per tre persone è di 11.474 euro, per quattro persone il limite diventa di 13.703 euro, per cinque è di 15.931 euro, per sei familiari è di 18.056 euro, infine dai sette componenti in su il limite è di 20.176 euro.
  • Esonero per merito: si ottiene quando a scrutinio finale lo studente ha una media minima di 8 su 10 e non abbia meno di 8 in condotta.
  • Esonero per appartenenza a categorie speciali: alcune categorie sfortunate vengono in questo caso avvantaggiate e possono alleggerirsi delle spese scolastiche. Vediamo quali sono le categorie speciali per le quali è previsto l’esonero:
    • Orfani di guerra: tutti gli orfani di coloro che sono morti in guerra o per la liberazione, sia che essi siano stati in servizio o in lavoro, sia che si trattasse di civili.
    • Figli di mutilati di guerra: anche in questo caso si tratta di tutti coloro che a causa della guerra hanno subito mutilazioni o invalidità, sia essi in servizio che civili.
    • Mutilati o invalidi di guerra: coloro che in prima persona sono stati vittima di mutilazione o invalidità a causa della guerra o della lotta per la liberazione.
    • Ciechi civili.
    • Studenti stranieri: si tratta di studenti stranieri, o di figli di cittadini italiani ma residenti all’estero, che decidono di iscriversi alle scuole italiane.

Per chi non riuscisse ad accedere all’esonero, c’è comunque una notizia positiva. Vale a dire che le tasse scolastiche sono tutte detraibili dalle tasse fino al 19%. Per ottenere la detrazione, ovviamente, è necessario conservare l’adeguata documentazione e di allegarla al momento della dichiarazione dei redditi. Per questo motivo è necessario che il pagamento delle tasse avvenga tramite bonifico bancario o bollettino postale.

Oltre alle tasse scolastiche, meritano un discorso a parte i contributi scolastici. Esistono due tipi di contributi scolastici, quelli obbligatori e quelli volontari, e possono essere richiesti al momento dell’iscrizione all’anno scolastico anche per quanto riguarda la scuola dell’obbligo.

I primi possono essere richiesti per coprire le spese delle assicurazioni infortuni e RC (responsabilità civile per danni a terzi), per le gite e per i libretti scolastici. I secondi riguardano finanziamenti, il cui pagamento è facoltativo, per le migliorie dell’edilizia scolastica, l’innovazione tecnologica e l’ampliamento dell’offerta formativa.

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