Autocertificazione Corona Virus per spostamenti e lavoro, ecco come funziona

Il Modello dell’Autocertificazione per gli spostamenti e per motivi di lavoro è solo una delle ultime novità introdotte dal Governo per l’emergenza corona virus e per le zone considerate rosse, il Governo con l’ultimo decreto legge emanata per fronteggiare l’emergenza corona virus ha previsto misure ancora più stringenti nei confronti di tutta la popolazione delle zone considerate ad elevato numero di contagiati.

Secondo il decreto gli spostamenti dei cittadini potranno avvenire solo se sono motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute da attestare mediante autocertificazione, che potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia.

Si tratta di un divieto assoluto, che non ammette eccezioni, è previsto per le persone sottoposte alla misura della quarantena o che sono risultate positive al virus.

E’ quanto ribadisce, in una lettera ai prefetti, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese riguardo al decreto sull’emergenza Coronavirus che ha ‘chiuso’ la Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Nessuno può uscire dal territorio regionale se non per motivi di lavoro, di salute o per rientrare presso il proprio domicilio o abitazione di residenza.

Il Modello di autocertificazione dovrà essere compilato dal cittadino che deve spostarsi e dovrà essere consegnato alle forze dell’0rdine che in questo periodo di emergenza effettueranno controlli serrati, sarà necessario specificare i motivi del viaggio, da dove si proviene e dove si va, di essere a conoscenza “delle misure di contenimento del contagio di cui all’art. 1, lett. a) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 concernente lo spostamento delle persone fisiche in entrata, in uscita, nonché all’interno della regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia, nonché delle sanzioni previste dall’art. 4, co. 1, dello stesso decreto in caso di inottemperanza (art. 650 C.P. salvo che il fatto non costituisca più grave reato).

Il decreto legislativo prevede delle sanzioni per tutti coloro che violeranno queste limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall’articolo 650 del codice penale (inosservanza di un provvedimento di un’autorità: pena prevista arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro) salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica)

Leave a Reply