Coronavirus e ritorno a Scuola e caos sui certificati medici, ecco le ultime novità

L’emergenza corona virus sta creando non pochi problemi anche per tutti coloro che in questi giorni rientrano a scuola dopo giorni di chiusura o di quarantena dovuti a situazioni di presunto contagio, il caos è dato dai certificati medici che gli studenti e le loro famiglie devono presentare alla scuola al rientro dopo giorni di assenza, i medici di famiglia e i pediatri in molti casi non rispettano la misura imposta dal Dpcm del 25 febbraio a loro dire non vogliono certificare alla cieca il via libera al ritorno sui banchi di scuola di bambini e ragazzi che, in tempi di coronavirus, potrebbero essere contagiosi pur presentando pochi o nessun sintomo.

Il decreto legge firmato proprio per fronteggiare l’emergenza corona virus prevede che «la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avviene, fino alla data del 15 marzo 2020, dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga alle disposizioni vigenti».

Secondo il decreto spetterebbe quindi ai medici assumersi la responsabilità di attestare l’assenza del virus nei pazienti che chiedono il certificato medico per il rientro a scuola, ma i medici ed anche i pediatri non ci stanno e protestano, non intendono dare il via libera al rientro a scuola dei bambini, che come noto presentano pochi o nessun sintomo anche in caso di positività al nuovo coronavirus, senza alcuna base scientifica.

Le rimostranze dei medici sono affidate al segretario del sindacato dei medici di famiglia Fimmg, Silvestro Scotti il quale avidenzia che i medici non firmeranno nessun certificato fin quando l’Istituto superiore di sanità non ci farà avere i riferimenti in base ai quali certificare con assoluta certezza la non contagiosità di un bambino per coronavirus dopo un episodio respiratorio, senza aver fatto un tampone.

Se da un lato ci sono i medici che alzano le barricate e protestano dall’altro lato ci sono le Regioni interessare dall’emergenza che  prendono tempo o trovano soluzioni alternative, come ad esempio la Liguria dove con una nota esplicativa all’ufficio scolastico regionale e ai direttori sociosanitari: nessun certificato se nella settimana tra il 17 e il 21 febbraio le assenze erano già state comunicate alla scuola per motivi diversi dalla malattia o se l’assenza è riferibile al solo periodo di chiusura della scuola previsto da ordinanza, anche nei periodi superiori a cinque giorni.

E per le assenze per cui non è previsto certificato medico, le famiglie saranno chiamate a presentare un’autocertificazione che riporti di «non aver soggiornato in zone endemiche e non aver avuto contatti con casi sospetti o confermati».

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