Fioramonti e la polemica sul crocifisso nella aule delle scuole

In questi giorni è scoppiata una pelemica per le parole dette dal Ministro dell’Istruzione Fioramonti sulla presenza del crocifisso nelle aule delle scuole italiane, secondo quanto dichiarato dal Ministro “Il crocifisso a scuola è una questione divisiva, che può attendere”, dichiarazioni che hanno scatenato più di una polemica con l’intervento anche del Movimento 5 Stelle sulla questione.

Il Ministro nel corso di un’intervista è stato sottoposto ad una serie di domande sulla scuola, istruzione e investimenti, tra i temi toccati c’è stato anche quello sulla presenza dei simboli religiosi nelle scuole italiane, il Ministro ha affermato che le scuole debbano essere laiche e permettere a tutte le culture di esprimersi non esporre un simbolo in particolare, ed eviterei l’accozzaglia, diventa altrimenti un mercato.

“Meglio appendere alla parete una cartina del mondo con dei richiami alla Costituzione”, ha detto il ministro.

A queste dichiarazioni sono subito seguite molte polemiche in prima linea la Cei, che attraverso le parole del suo segretario generale, mons. Stefano Russo, invita a riflettere “su ciò che è stato detto in modo avventato”.

“Ogni tanto qualcuno usa questo segno di comunione in modo divisivo – ha spiegato -. In questo momento abbiamo bisogno di questi simboli. Il crocifisso non fa male e non offende nessuno. È assolutamente un segno positivo”.

Sulla questione è intervenuto anche il M5S che stoppa l’iniziativa del ministro. “Togliere il crocifisso dalle scuole non è un tema all’ordine del giorno per il MoVimento 5 Stelle. Le scuole italiane hanno ben altri problemi, seri e concreti, da affrontare. Messa in sicurezza degli istituti, e loro ammodernamento, aumento degli stipendi di insegnanti e personale sono le priorità.

Dibattiti e polemiche su questioni distanti dalla vita quotidiana dei cittadini non ci appassionano nè interessano”.

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