In seguito alla revoca degli appalti di pulizia a partire dal 1° gennaio 2020, 11.507 posti accantonati verranno sbloccati per l’internalizzazione dei servizi di pulizia nelle scuole ed affidati al Personale ATA mediante un nuovo concorso pubblico, in questi giorni c’è stato un incotro al Miur con i sindacati dove si è discusso proprio di questo, nell’articolo vediamo le principali novità.
Decreto per Nuovo Concorso ATA, rinviato a Settembre ecco i dettagli
Fino allo scorso anno scolastico la pulizia delle scuole pubbliche era affidata a ditte esterne e quindi lavoratori privati, il Ministero dell’Istruzione ha deciso di revocare questo appalto per gli incarichi di pulizia al Personale ATA interno delle scuole.
Intanto, giovedì 1° agosto, a Roma, si è svolto l’incontro tra Ministero dell’Istruzione e sindacati, da cui sono emerse diverse problematiche, che fanno rinviare la pubblicazione del decreto, prevista tra fine luglio e i primi di agosto.
A confermare lo slittamento del decreto è stato poi l’onorevole Luigi Gallo (M5S), attraverso un video Facebook.
“C’è stato un po’ di ritardo, più volte ho comunicato che il decreto sarebbe uscito ad agosto insieme al bando, ma questa interlocuzione con i sindacati probabilmente produrrà uno slittamento e avremo il bando a settembre. Niente di grave, perché siamo ancora in tempo per le 12 mila assunzioni, che devono arrivare il 1° gennaio 2020”.
Come specificato durante l’incontro al Miur sono emerse diverse problematiche, come ad esempio il numero di lavoratori coinvolti nell’internalizzazione, secondo la Cgil il numero delle unità di personale appartenente agli ex lsu e appalti storici potrebbe non corrispondere ai posti previsti nell’organico ATA per la procedura di internalizzazione.
Secondo il Ministero dell’Istruzione che ha effettuato una recente stima la platea interessata sarebbe di circa 16 mila lavoratori un numero maggiore rispetto a quello dei posti accantonati, su questo aspetto i sindacati chiedono maggiore chiarezza e precisione, conoscere l’esatto numero è importante per fare in modo che nessun lavoratore resti escluso o subisca una diminuzione della propria retribuzione.
I sindacati hanno inoltre richiesto ulteriori incontri per affrontare e risolvere le diverse problematiche emerse durante l’incontro, coordinati dal Ministero dell’Istruzione e ai quali dovrebbe partecipare anche il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
I requisiti di accesso al concorso saranno definiti dal decreto al momento della sua pubblicazione. Questi quelli principali e già noti:
- servizio per almeno dieci anni (inclusi il 2018 e il 2019) presso scuole statali, per lo svolgimento di servizi di pulizia e ausiliari;
- essere assunti in qualità di dipendenti a tempo indeterminato di ditte titolari di contratti per lo svolgimento dei servizi sopra detti
Il titolo di studio per accedere alla procedura concorsuale dovrebbe essere invece la licenza di scuola media, in base a quanto riferito dal sottosegretario al Miur, Salvatore Giuliano, durante un incontro il 20 aprile scorso, a Brindisi, con i lavoratori.