Telecamere a scuola: I presidi lanciano l’allarme “Nessun fondo, pagheranno i genitori”

I genitori degli alunni dovranno stare tranquilli, non è compito loro sborsare denaro per i sistemi di videosorveglianza e i rilevatori di impronte digitali, previsti da un emendamento al decreto sblocca-cantieri. Il nuovo sistema di sicurezza potrebbe arrivare a costare circa cento milioni di euro e prevede l’installazione delle telecamere di sorveglianza e il sistema di rilevazione delle impronte digitali nelle scuole, ma l’Associazione nazionale dei presidi afferma che ci sia la mancanza totale di fondi.

Il nuovo emendamento, prevede come già da anni richiesto da tantissimi genitori l’installazione di telecamere nella scuola materna per prevenire eventuali maltrattamenti ai danni dei bambini, si tratterebbe di installare telecamere che installate su 370mila classi andrebbero a costare complessivamente otto milioni e mezzo di euro.

I sistemi di videosorveglianza d’altronde sono anche sottoposti a continua manutenzione in quanto soggette a frequenti atti vandalici e i guasti accidentali, ma il Senato ha previsto finanziamenti dedicati.

I presidi italiani non sono d’accordo con tali iniziative in quanto anticostituzionale, immotivato e decisamente costoso, basti pensare che le scuole dovranno acquistare le apparecchiature a proprie spese e quelle per le impronte digitali possono costare tra 2mila e 2.500 euro e per tali costi alcuni dirigenti scolastici si vedono costretti a rivolgersi alle famiglie degli studenti per supportare tali ingenti costi ( i contributi che le famiglie dovranno erogare possono variare da euro 50 a euro 100  a studente).

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