Nei scorsi mesi il tema della refezione è stato al centro di accese discussioni sia da parte degli addetti ai lavori e sia da parte dei genitori, a tal proposito in questi giorni in Campania il tribunale di Napoli si è espresso sull’argomento ed in particolare sulla possibilità di portare da casa il pasto in particolare il famoso “panino”, secondo il tribunale portare un pasto da casa che sia differente dal pasto di tutti gli altri è considerato discriminante.
Il tribunale di Napoli si è espresso contro la possibilità di portare il pasto da casa per la refezione a scuola «ritenendo che al diritto alla libertà di scelta individuale del genitore vadano contrapposti altri diritti fondamentali della collettività, anch’essi di rango costituzionale, come il diritto all’uguaglianza e alla salute e la partecipazione a una comunità sociale, quale appunto quella scolastica».
Il tribunale si espresso sul tema della refezione scolastica in seguito al ricorso presentato dalla mamma di un alunno di una scuola cittadina che aveva sostenuto la scelta di poter sostituire la refezione scolastica con un pasto portato da casa, il tribunale partenopeo non sono da dato ragione alla scuola ma ha sentenziato che la refezione ha anche una valenza educativa e non può essere contestata e soprattutto che la fruizione collettiva dello stesso pasto sia ispirata ai principi di uguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione, che è il valore a cui tutti noi ci riferiamo ogni giorno.
Una sentenza che potrebbe fare da apripista e risolvere questo annoso problema che sempre più spesso affligge gli istituti dove viene praticata la refezione scolastica.