La notizia del sedicenne Giuseppe Lenoci morto durante un percorso di Alternanza Scuola-Lavoro ha acceso il dibattito sulla riforma di cui necessita questo settore, che ad oggi presenta troppe lacune e molte poche garanzie, sulla vicenza del 16enne deceduto sul posto di lavoro è intervenuto il Ministro dell’Istruzione Bianchi nel corso della trasmissione “Mattino Cinque” che ha fatto delle precisazioni molto importanti sulla vicenda di cronaca.
Sedicenne morto, Bianchi: “Non era in Alternanza Scuola-Lavoro”
Il Ministro dell’Istruzione Bianchi nel corso della trasmisione “Mattino Cinque” è intervenuto sul fatto di cronaca che ha visto la morte di un sedicenne Giuseppe Lenoci che in prima battuta si era detto che si trovava in un percorso di Alternanza Scuola-Lavoro, un dettaglio errato, infatti lo stesso Ministro ha precisato anche per dovere di cronaca che il giovane stava frequentando un percorso triennale di formazione professionale, per tanto è bene distinguere le due cose che sono molto diverse tra loro.
Il Ministro dell’Istruzione nel corso dell’intervista ha evidenziato che è quanto mai necessaria una riforma dell’Alternza Scuola-Lavoro sebbene questo fatto di cronaca non sia attinente con i progetti messi in atto dalle scuole, è necessario rivedere l’intero sistema, si dovranno creare 2 percorsi distinti, un percorso formativo e uno educativo con esperienze fuori dalla scuola, l’Alternanza Scuola-Lavoro non può e non deve essere un surrogato del lavoro, deve prevalere il rapporto educativo, ha chiosato il Ministro dell’Istruzione Bianchi.
“In molte Regioni abbiamo il 25-30% dei ragazzi che si disperdono durante il percorso scolastico. La formazione professionale è uno strumento potente anche per ridurre la dispersione ma bisogna mettere l’accento sulla parte educativa e formativa“, ha detto ancora Bianchi.
Sempre secondo il Ministro Bianchi, molti giovani iniziano un percorso e non lo portano a termine, la formazione professionale è una parte del sistema educativo anche se regolato dalle Regioni; bisogna accompagnare le persone al lavoro.
C’è poi un tema di formazione permanente nel nostro Paese. Bisogna coinvolgere di più le imprese come soggetti attivi sul territorio, per questo insistiamo sul patto di comunità”, ha proseguito Bianchi, chiarendo di non voler “ridurre le responsabilità del ministero. Sono eventi drammatici che non devono capitare come non possono esserci mille morti sul lavoro”.