Il CSPI boccia l’Alternanza Scuola-Lavoro, ecco le motivazioni

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha dato un giudizio negativo sull’alternanza scuola-lavoro, secondo cui gli studenti sono senza motivazioni e spesso i progetti formativi sono del tutto inutili, in questo modo l’alternanza scuola-lavoro non funziona e non offre nulla di concreto ai giovani studenti.

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha depositato nelle scorse settimane un rapporto dove vengono messe in evidenza tutte quelle che sono le criticità secondo l’ente, tra le cause delle criticità segnalate vengono annoverate:

  • l’obbligatorietà introdotta repentinamente;
  • la predisposizione di risorse non adeguate in termini economici e di personale;
  • l’assenza di una adeguata formazione del personale scolastico che avrebbe dovuto attuare le novità;
  • il mancato supporto organizzativo alle scuole che hanno dovuto farsi carico di programmare le attività con i soggetti ospitanti
  • del territorio (Aziende, Imprese, Enti pubblici, ecc);
  • mancata riflessione sul tema del lavoro e del rapporto tra scuola e lavoro.

Secondo il CSPI va rivisto e ripensato il monte ore obbligatorio, lasciando ai singoli istituti maggiore autonomia, secondo l’ente l’alternanza scuola-lavoro deve essere concepita come una modalità formativa ed allo stesso tempo come un strumento didattico messo a disposizione sie dei docenti che degli alunni allo scopo di arricchire la formazione di cittadini critici e consapevoli.

Il avanza diverse proposte per migliorare l’anternanza tra cui  la riconsiderazione dell’obbligatorietà del monte ore destinato alle attività di ASL, in favore di una progettazione autonoma delle scuole sia nei contenuti che nel monte ore complessivo, alcune delle proposte trovano appoggio anche da parte del Ministro dell’Istruzione, il quale ha fatto sapere di voler rivedere il progetto dell’alternanza per quanto riguarda soprattutto monte ore, tipologie di progetti, raccordo con le aziende.

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