Stipendi Docenti Precari: la Cassazione conferma gli scatti di anzianità

I problemi pensionistici purtroppo riguardando un po’ tutti i tipi di lavoro, ma almeno una buona notizia che non fa differenza su insegnanti precari e quelli di ruolo c’è in quanto non vi saranno differenze sugli scatti d’anzianità per lo stipendio.

Gli insegnanti precari non solo ad avere i problemi che già ben sappiamo in quanto non possono beneficiare di tutte le agevolazioni degli insegnanti di ruolo sono sempre a combattere per i propri diritti e a sottostare da anni ad una disparità di trattamento rispetto a quelli di ruolo.

Si definiscono “insegnanti di Serie B”i supplenti italiani in quanto non possono beneficiare come gli insegnanti di ruolo del bonus merito, bonus insegnanti della Carta del Docente.

La buona notizia e nessuna differenza sembra riguardare gli “insegnanti di Serie B” e gli insegnanti di ruolo in merito agli scatti di anzianità, a stabilire tale decreto è stata la Corte di Cassazione in una sentenza molto importante perché conferma che per le progressioni automatiche di carriera non ci sono differenze tra i contratti stipulati a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato.

L’ordinanza decretata dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n°8945/2017, ha rigettato il ricorso dell’avvocatura di Stato confermando il diritto dei supplenti a percepire gli scatti di anzianità alla pari di quanto spetta ai docenti di ruolo. La notizia non è del tutto una novità in quanto tale argomento era già stato già stabilito con alcune regole del processo civile, ma a quanto pare l’amministrazione ha preferito presentare ricorso anziché rispettare le norme vigenti e garantire gli scatti di anzianità ai docenti precari.

La categoria dei docenti precari vanno trattati alla pari dei docenti di ruolo e lo Stato non può calpestare il loro diritto di beneficiare degli scatti di anzianità, vista già la situazione in cui è costretto a lavorare il precario, con la preoccupazione di non diventare insegnante di ruolo e con la speranza di un contratto lavorativo a tempo determinato che ogni anno rischia di non rinnovarsi, vista l’attuale situazione della scuola italiana.

Le sentenze di cui parlavamo sopra nell’articolo, sono le sentenze 22558 e 23868 del 2016 ricordati dalla Suprema Corte di Cassazione che già l’anno scorso accennavano e facevano chiarezza sul fatto che la clausola 4 dell’Accordo Quadro sui contratti a tempo determinato stabilisce che l’anzianità di servizio va riconosciuta anche ai docenti assunto con contratto lavorativo a tempo determinato.

Quindi se non ci sono differenze stipendiali tra insegnanti di ruolo e precari perché mai dovrebbero esserci differenze sugli scatti di anzianità?

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