Nella giornata di ieri giovedi 8 marzo 2018 il sito ufficiale del Miur (Ministero dell’Istruzione) è stato oggetto di un attacco hacker condotto dal famoso gruppo Anonymous, il quale è riuscito ad eludere i sistemi di sicurezza del sito e una volta violati è riuscito ad impossessarsi di circa 26.000 email di docenti con le relative password di accesso, è stato lo stesso gruppo di Hacker a spiegare le regioni dell’attacco, Anonymous si scaglia contro l’attuale classe politica rea di aver rovinato la scuola pubblica ed in particolare contro il sistema dell’Alternanza Scuola-Lavoro che sfrutta solo gli studenti senza offrire delle reali possibilità di lavoro.
A distanza di un giorno lo stesso Ministero dell’Istruzione ha pubblicato un comunicato dove spiega nel dettaglio gli effetti prodotti dell’attacco Hacker, ecco di seguito il comunicato del MIUR:
In riferimento all’attacco informatico di ieri attuato dal gruppo hacker LulzSecITA e alla relativa pubblicazione di migliaia di indirizzi di posta elettronica di scuole e insegnanti, in seguito alle verifiche effettuate dagli uffici competenti del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca emerge che i dati pubblicati “non sono riconducibili a componenti dei sistemi informatici del Miur, gestiti dalle società Almaviva-Fastweb e DXC-Leonardo. In particolare, non sono stati trafugati dati dai sistemi che gestiscono l’accesso alle caselle del dominio @istruzione.it”. È detto in un comunicato dello stesso dicastero, dove si aggiunge che da un controllo effettuato sugli indirizzi @istruzione.it presenti nei dati pubblicati “risulta che su 6.163 indirizzi email, 4.565 non sono attivi; 1.598 sono attivi”.
Tuttavia, le password pubblicate associate alle email in questione “non sono quelle necessarie per accedere alle caselle di posta. Infatti, confrontando il dato pubblicato relativo alle password (non si tratta in effetti di password vere e proprie, ma di “hash”, ossia dati derivati dalla password attraverso un’operazione matematica), risulta che tali dati non sono compatibili con quelli memorizzati sui sistemi Miur e non consentono quindi di accedere alle caselle di posta”.