Contro la dispersione scolastica è giusto limitare le bocciature?

In Italia negli ultimi anni come già ben noto non si gode di una bella fama dal punto di vista degli inserimenti lavorativi, tanto che passiamo per uno dei paesi con il più alto tasso di disoccupazione. Ma da cosa dipende tale tasso di disoccupazione? Sebbene le Università italiane sono stracolme di studenti che cercano di intraprendere una carriera lavorativa da professionisti, ci troviamo con un tasso molto alto anche di studenti che non riescono nemmeno a diplomarsi e si fermano dopo la prima bocciatura ai primi anni delle superiori.

Secondo un’indagine svolta dal Ministero dell’Istruzione pare che a causa delle bocciature la situazione della dispersione scolastica in Italia è preoccupante, basti pensare che siamo al 13,8% della dispersione scolastica nelle scuole di ogni ordine e grado. Nelle scuole superiori la dispersione raggiunge il 24,7%, e si è pensato di limitare tale situazione anche con forme di moratoria.

Ma le bocciature sono davvero efficaci?

Stando alla situazione di questo periodo pare che anzi, motiverebbero gli studenti all’abbandono della scuola, infatti le bocciature si attestano intorno al 7,7%, frequenti soprattutto agli indirizzi tecnici e professionali e la metà nei licei.

Per quanto concerne invece gli abbandoni si attestano al 27,3 nei tecnici, al 32,1% nei professionali, una situazione non rincuorante per un’Italia già sull’onda del declino, in quanto sono anche molto ricercate figure tecniche che si dedicano soprattutto a i lavori manuali.

Per risolvere anche in parte tale situazione è intervenuto il Ministero dell’Istruzione facendo in modo da riconsiderare i cicli di istruzione con attenzione allo snodo tra scuola media e biennio del successivo obbligo, in modo fortemente orientativo e con occasioni per il recupero. Inoltre i tecnici Miur suggeriscono di prevenire l’abbandono dedicando maggior tempo ai ragazzi, organizzando anche aule tematiche centrate sul laboratorium e sull’apprendimento contestualizzato in modo da attrarre ed impegnare maggiormente gli studenti per evitare così ulteriori abbandoni scolastici.

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