Mamme a scuola a parlare di bullismo, i papà nel piazzale si prendono a pugni

Un episodio di violenza tra genitori ha turbato la tranquillità della comunità scolastica di Prevalle giovedì mattina, 15 febbraio, davanti all’istituto elementare. Il confronto, iniziato con una discussione per questioni legate a episodi di bullismo scolastico, è degenerato in una zuffa che ha visto coinvolti due padri residenti nel paese. Il litigio ha avuto esiti drammatici: un uomo di 41 anni è stato colpito violentemente al volto, cadendo a terra a causa del colpo ricevuto, e successivamente ricoverato in ospedale a Gavardo con una prognosi di cinque giorni.

La rissa è scoppiata in un contesto in cui i genitori erano stati convocati dalla scuola per discutere di problemi relativi al bullismo, specificatamente riguardanti alcuni bambini che avevano rubato le merendine ai compagni. La discussione tra i due uomini, rimasti all’esterno durante l’incontro, è rapidamente degenerata quando uno dei due ha fisicamente aggredito l’altro.

L’intervento di altri genitori e l’arrivo tempestivo di un’ambulanza e della polizia locale hanno permesso di assistere il ferito, che fortunatamente ha riportato solo lievi conseguenze fisiche. A seguito dell’episodio, è stata presentata una denuncia querela nei confronti del presunto aggressore, dando il via a un’indagine da parte della polizia locale.

Questo incidente solleva questioni più ampie relative al comportamento dei genitori e alla gestione del bullismo, non solo tra i bambini ma anche tra adulti. Anna Cinzia Pani, responsabile del dipartimento di Diritto Penale presso “Al”, Assistenza legale, evidenzia come, nonostante la maggior parte dei casi venga affrontata in maniera civile, episodi di violenza come questo siano totalmente inaccettabili e possano avere serie ripercussioni legali, inclusa la possibilità di incidere sulla custodia dei figli.

L’episodio sottolinea l’importanza dell’educazione al rispetto e alla gestione pacifica dei conflitti, sia all’interno delle scuole che nella comunità più ampia, e la necessità di programmi di sensibilizzazione e prevenzione che coinvolgano studenti, genitori e personale scolastico.