Scuola, in arrivo le forze dell’ordine per proteggere gli istituti più a rischio

È possibile contemplare l’impiego di forze dell’ordine per garantire la sicurezza di determinati istituti scolastici situati in zone considerate ad alto rischio. Questa è la visione espressa da Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione, in relazione all’escalation di atti violenti nei confronti del corpo docente, sollecitata in particolare dall’episodio di accoltellamento avvenuto recentemente a Varese. Nonostante ciò, il Ministro esclude l’idea di introdurre dispositivi di controllo come i metal detector agli ingressi degli edifici scolastici e mette in evidenza un marcato incremento degli atti aggressivi perpetrati dai genitori degli alunni.

In un colloquio con Il Messaggero, il Ministro dell’Istruzione e del Merito rivela i numeri relativi a questa problematica. Nel corso dell’ultimo anno scolastico, sono stati rilevati 36 episodi di violenza nei confronti degli insegnanti all’interno delle scuole. Già in meno di cinque mesi del corrente anno scolastico, il numero di incidenti ha quasi raggiunto la cifra precedente, attestandosi a 27.

Analizzando specificatamente gli atti di violenza commessi dai familiari degli studenti, si nota un incremento del 111%. Al contrario, gli episodi di violenza attribuibili agli studenti stessi hanno mostrato una lieve diminuzione, con una percentuale del -11%. Valditara sottolinea che il sistema di monitoraggio è stato implementato soltanto l’anno scorso, prima del quale non vi era conoscenza precisa riguardo la natura e l’estensione della violenza all’interno delle istituzioni educative italiane.

Attraverso questo confronto annuale emerge un quadro preoccupante della situazione.

L’importanza cruciale del ruolo educativo svolto dalle famiglie viene evidenziata da Giuseppe Valditara, il quale sottolinea la responsabilità considerevole che queste ultime detengono nel processo formativo dei giovani. Valditara rafforza l’idea che, in caso di aggressioni fisiche verso docenti o dirigenti scolastici da parte dei genitori, questi ultimi debbano rispondere delle loro azioni non solo nei confronti delle vittime ma anche di fronte allo Stato.

La ragione di ciò risiede nel danno d’immagine e reputazionale che tali atti infliggono allo Stato, il quale, di conseguenza, ha il diritto di pretendere un risarcimento.

In merito all’incidente di Varese, in cui un giovane ha aggredito un’insegnante ed era stato precedentemente identificato come soggetto con specifiche problematiche attraverso una “diagnosi funzionale”, il ministro puntualizza l’insufficienza di una reazione meramente punitiva. Sottolinea l’urgenza di interventi preventivi per supportare i giovani con difficoltà, evitando che vengano lasciati a sé stessi.

A tal proposito, evidenzia l’importanza di fornire alle istituzioni scolastiche un supporto psicologico e, ove necessario, psichiatrico.

Valditara prosegue affrontando la questione dei giovani in stato di disagio, riconoscendo la necessità di assistenza e supporto per questi ultimi. Manifesta l’intenzione di discutere la creazione di un servizio dedicato con il collega, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci. L’obiettivo è istituire un servizio a livello dei distretti provinciali che funga da punto di riferimento per le famiglie e le scuole, garantendo un sostegno territoriale specifico per affrontare queste problematiche.