Scala Equivalenza Carta ADI, ecco quanto si può prelevare in contanti

Scala Equivalenza Carta ADI, ecco quanto si può prelevare in contantiLa scala di equivalenza per l’Assegno di Inclusione è uno strumento utilizzato per valutare e paragonare le condizioni economiche di nuclei familiari diversi. Questo parametro tiene in considerazione le economie di scala generate dalla convivenza e particolari esigenze che possono comportare costi aggiuntivi o disagi, come la presenza di persone con disabilità, nuclei monogenitoriali o famiglie numerose.

Ogni condizione specifica dei membri del nucleo familiare viene quantificata con un valore, che viene sommato agli altri per determinare il punteggio totale della scala di equivalenza.

Questo totale è poi moltiplicato per il limite massimo di reddito familiare stabilito, che varia in base alla composizione del nucleo.

Ad esempio, i limiti sono di 6.000 euro o 7.560 euro per i nuclei familiari composti esclusivamente da persone di età pari o superiore a 67 anni, o da persone anziane e da altri membri del nucleo in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.

Il valore di base della scala di equivalenza è 1 per il nucleo familiare e può essere aumentato fino a un massimo di 2,2, oppure fino a 2,3 in presenza di componenti con disabilità grave o non autosufficienti. I valori aggiuntivi sono distribuiti come segue:

  • 0,5 per ogni membro con disabilità o non autosufficiente.
  • 0,4 per ciascun membro con età pari o superiore a 60 anni.
  • 0,4 per un componente maggiorenne con carichi di cura come definiti all’art. 6, comma 5.
  • 0,3 per ogni altro componente adulto in grave disagio bio-psico-sociale e inserito in programmi di cura e assistenza certificati dalla Pubblica Amministrazione.
  • 0,15 per ogni minore di età, fino a due.
  • 0,1 per ogni minore di età oltre il secondo.

Esempi pratici:

  • In una famiglia composta da due genitori e due figli minori, si calcola 1 (base) + 0,15 (primo figlio) + 0,15 (secondo figlio), pari a 1,30. Moltiplicando 1,30 per il reddito massimo di 6.000 euro, si ottiene 7.800 euro come valore massimo del reddito familiare.
  • Per una coppia di adulti, di cui uno con disabilità, si somma 1 (base) + 0,5 (componente con disabilità), arrivando a 1,50. Moltiplicando 1,50 per 6.000 euro, si ottiene un reddito massimo di 9.000 euro.
  • Per una coppia oltre i 67 anni, di cui uno con disabilità o non autosufficiente, si calcola 1 (base) + 0,5 (disabilità/non autosufficienza), che dà 1,50. In questo caso, il reddito massimo di riferimento è 7.560 euro, quindi 7.560 x 1,50 uguale a 11.340 euro come valore massimo del reddito familiare.

Questa metodologia consente di adeguare il calcolo del reddito familiare alle diverse esigenze e caratteristiche dei nuclei, garantendo una valutazione più equa e personalizzata.

L’importo dell’Assegno di Inclusione (ADI) si basa su due componenti principali: un’integrazione al reddito familiare e un contributo per l’affitto dell’abitazione in cui risiede il nucleo familiare. La determinazione di questi importi prende in considerazione sia la situazione economica del nucleo familiare sia le sue specifiche esigenze.

  1. Integrazione del Reddito Familiare:
    • L’integrazione del reddito può raggiungere fino a 6.000 euro annui. Tuttavia, questo limite può essere elevato a 7.560 euro annui nei casi in cui il nucleo familiare sia composto interamente da persone di età pari o superiore a 67 anni o da membri in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.
    • Questi importi vengono poi moltiplicati per il valore corrispondente della scala di equivalenza, che varia in base alla composizione e alle condizioni specifiche del nucleo familiare.
  2. Contributo per l’Affitto:
    • In aggiunta, l’ADI prevede un contributo per l’affitto dell’abitazione. L’importo di questo contributo corrisponde all’ammontare del canone annuo indicato nel contratto di locazione (purché sia regolarmente registrato), con un limite massimo di 3.360 euro all’anno.
    • Per i nuclei familiari formati esclusivamente da persone di età pari o superiore a 67 anni o da individui con condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, il contributo massimo per l’affitto si riduce a 1.800 euro annui.
    • L’importo minimo del contributo per l’affitto è fissato a 480 euro annui.

Questi importi sono calcolati per assicurare un sostegno adeguato alle famiglie in situazioni di bisogno, tenendo conto sia delle loro esigenze di base che delle particolari condizioni che possono incidere sulle loro spese. L’ADI, dunque, si configura come una misura di sostegno versatile, mirata a migliorare la qualità della vita di chi si trova in condizioni di vulnerabilità economica e sociale.