Bonus e Agevolazioni per chi assume al Sud fino al 2029, Dettagli e Novità

Bonus e Agevolazioni per chi assume al Sud fino al 2029, Dettagli e Novità – La decontribuzione Sud è una misura prevista dal decreto legge n. 104/2020, adottato nel contesto della pandemia da COVID-19, per fornire sostegno alle aziende del Sud Italia. L’obiettivo principale della misura è ridurre gli oneri contributivi a carico dei datori di lavoro in questa area geografica. La decontribuzione Sud è stata introdotta per affrontare le criticità della disoccupazione cronica e i problemi economici specifici del Sud.

La decontribuzione Sud prevede una serie di agevolazioni fiscali per i datori di lavoro operanti nelle regioni meridionali dell’Italia. Gli incentivi includono la riduzione degli oneri contributivi previdenziali e assistenziali a favore dei datori di lavoro che assumono o mantengono l’occupazione di lavoratori dipendenti o parasubordinati.

L’Agenzia delle Entrate, nel rispondere a Interpello, fornisce ulteriori chiarimenti su alcune questioni relative alla decontribuzione Sud. Tuttavia, per ottenere dettagli specifici, è consigliabile consultare direttamente le risposte fornite dall’Agenzia delle Entrate o contattare un professionista fiscale.

La decontribuzione Sud, che prevede un esonero dal versamento del 30% dei contributi previdenziali (eccetto quelli Inail) per i datori di lavoro privati con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, è stata estesa fino al 31 dicembre 2029. Tuttavia, l’estensione deve essere autorizzata dalla Commissione Europea in conformità con la disciplina degli Aiuti di Stato.

Il nodo cruciale menzionato si riferisce alla necessità di ottenere l’approvazione della Commissione Europea per estendere la misura, poiché gli Aiuti di Stato sono soggetti a regole specifiche nell’Unione Europea per garantire una concorrenza leale. Pertanto, l’effettiva proroga della decontribuzione Sud dipende dall’approvazione da parte della Commissione Europea.

Eventuali sviluppi o ulteriori informazioni su questa situazione possono essere ottenuti seguendo gli aggiornamenti ufficiali delle autorità competenti.

Decontribuzione Sud prevede un esonero del:

  • 30% dei complessivi contributi previdenziali da versare fino al 31 dicembre 2025;
  • 20% dei complessivi contributi previdenziali da versare per gli anni 2026 e 2027;
  • 10% dei complessivi contributi previdenziali da versare per gli anni 2028 e 2029.

La decontribuzione Sud, in quanto misura che comporta un’esenzione fiscale o contributiva, rientra nel campo di applicazione degli Aiuti di Stato. In base alle normative europee, gli Aiuti di Stato devono essere notificati e approvati dalla Commissione europea per garantire che non distorcano la concorrenza nel mercato interno dell’Unione Europea. Pertanto, l’estensione della decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2029 deve essere sottoposta all’approvazione della Commissione europea.

La commissione europea ha adottato diversi atti:

  • ha autorizzato, ai sensi della sezione 3.1 del Temporary Framework COVID19, l’esonero contributivo fino al 31 dicembre 2020 con decisione C (2020) 6959 final del 6 ottobre 2020;
  • Decisione C(2021) 1220 final del 18 febbraio 2021 ha autorizzato la misura decontribuzione Sud fino 31 dicembre 2021;
  • Decisione C(2022) 171 final dell’11 gennaio 2022 ha esteso la misura fino al 30 giugno 2022;
  • Decisione C(2022) 4499 final del 24 giugno 2022 ha esteso la portata fino al 31 dicembre 2022;
  • Decisione C(2022) 9191 final del 6 dicembre 2022 estensione della decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2023.

L’estensione della decontribuzione Sud fino al 30 giugno 2024 è stata confermata dalla Commissione europea. Nonostante la normativa italiana preveda l’estensione dell’agevolazione fino al 31 dicembre 2029, la Commissione europea deve autorizzare questa proroga in quanto la misura rientra nella categoria degli Aiuti di Stato.

Pertanto, la Commissione europea ha approvato la proroga fino al 30 giugno 2024, e sarà necessario attendere ulteriori decisioni o autorizzazioni per estendere ulteriormente l’agevolazione oltre questa data.

L’Agenzia delle Entrate ha un’interpretazione diversa rispetto ai contribuenti in merito alla decontribuzione Sud e alla formazione del reddito imponibile. I contribuenti ritengono che, in base all’articolo 10 bis del decreto-legge n. 137/2020, i contributi e le indennità erogati a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, inclusa la decontribuzione Sud, non dovrebbero concorrere alla formazione del reddito imponibile.

Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate evidenzia che tale norma è stata introdotta per evitare che i vantaggi degli aiuti fossero tassati. Nel caso della decontribuzione Sud, l’agevolazione è finalizzata a ridurre gli oneri contributivi per le imprese del Sud e non è assimilabile agli aiuti eccezionali erogati durante l’emergenza COVID-19.

Quindi, secondo l’Agenzia delle Entrate, la decontribuzione Sud concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’Imposta regionale sulle attività produttive (Irap).