Sempre più spesso le grandi aziende mandano in onda il loro programma “Aiutiamo i nostri dipendenti a non farla franca” e, per farlo, ci si mettono a dispiegare un bonus di produzione o altre misure di compagnia: stavolta è il turno di Ferrero, ma oggi sbandieriamo il maxi bonus di Eni a favore di 20.000 dipendenti (i boss non inclusi!) che sforna in busta paga a novembre.
Ma c’è di più, perché sia nel 2023 che nel 2024 (l’ultima manovra l’ha confermato!) sui premi di produttività si applicherà una speciale cedolare secca del 5%, invece del 10%. Ciò significa che lo strumento farà ancora più gola alle aziende.
Tanto è vero che Eni in queste settimane ha messo sul piatto circa 85 milioni di euro per non far patire i quasi 20.000 membri della sua famiglia che ogni giorno si impegnano a immagazzinare energia in tutte le possibili forme, in un’epoca storica dove la notevole inflazione ha facilmente declassato gli stipendi.
Non sorprende, dunque, che questo budget speso per supportare la propria squadra non sia esclusivamente finalizzato a premiare l’eccezionale contributo (ossia il bonus di 3.000 euro): vengono inoltre potenziati i ticket restaurant in smart working (mentre in sede c’è già la tavola imbandita), così come viene dato un bonus benzina la cui cifra eccede celermente quella massima consentita.
Come già detto in passato, vogliamo sottolineare queste iniziative brillanti e speriamo che altre aziende prendano esempio. Non basta solo tagliare le tasse per pagare di più, serve anche l’impegno dei datori di lavoro.
Eni sta vivendo un periodo d’oro: nel 2022 hanno registrato un guadagno netto di 13,3 miliardi di euro, un aumento di 4,3 miliardi rispetto all’anno precedente.
Il merito è soprattutto del gas che sta diventando sempre più costoso in Europa, ma paradossalmente è anche ciò che sta causando l’inflazione e di conseguenza la diminuzione del potere d’acquisto dei salari.
Nonostante i prezzi dell’energia siano di nuovo in calo, non si ferma la crescita dell’azienda. Alla fine del terzo trimestre, Eni ha riportato un guadagno netto di 6,66 miliardi, con stime di guadagno operativo rettificato riviste al rialzo (da 12 a 14 miliardi di euro).
C’è proprio tutto per fare la differenza: un investimento da 85 milioni di euro che premia il nostro staff Eni! Circa 20mila colleghi ne beneficeranno con tre misure eccezionali.
Già a novembre i dipendenti di Eni possono sorridere per l’introduzione di ben tre novità che si ripercuotono sulla loro busta paga:
- in primis, come già largamente anticipato, il riconoscimento di un bonus una tantum di ben 3.000 euro lordi;
- dopodiché, a decorrere da novembre viene incrementato l’importo del buono pasto riconosciuto ai lavoratori nei giorni impiegati in smart working, che sale del 45%;
- infine, “in coerenza con la normativa vigente”, viene riconosciuto un bonus carburante (o di ricarica elettrica) del valore di 200 euro. Bonus che ricordiamo è detassato al 100%.