Stop ISEE dal 2023, Tasse e Bonus si calcolano sul Quoziente Familiare

Il governo di Giorgia Meloni sta lavorando per mandare in pensione il Modello ISEE a partire da gennaio 2023 per introdurre il nuovo Quoziente Familiare, si tratta di uno strumento che a detto del governo, dovrebbe essere più preciso nel determinare il patrimonio economico reddituale delle famiglie italiane, al fine di poter erogare prestazioni a sostegno del reddito, bonus e il pagamento di tasse in maniera più precisa.

Stop ISEE dal 2023, Tasse e Bonus si calcolano sul Quoziente Familiare

Il Quoziente Familiare sarà il nuovo strumento che andrà via via a sostituire il Modello ISEE, utilizzato oggi per richiedere tutti i Bonus erogati dallo stato e per usufruire di tutte le prestazioni a sostegno del reddito, come Naspi, Reddito Di Cittadinanza, Assegno Unico, ecc.

Il nuovo governo ha dichiarato di voler attuare una vera e propria riforma fiscale per le famiglie italiane, introducendo il Quoziente Familiare che andrà a modificare i parametri di riferimento per richiedere tutti i vari Bonus e Sussidi erogati dallo Stato.

Al momento il Modello ISEE viene calcolato sulla base dei redditi percepiti di tutto il nucleo familiare e del patrimonio posseduto da tutti i membri della famiglia nel secondo anno solare precedente la presentazione della dichiarazione sostitutiva unica (DSU), rapportati al numero dei soggetti che fanno parte dello stesso nucleo familiare.

Questo meccanismo utilizzato negli ultimi anni da diversi governi, secondo il Governo Meloni non riesce a fotografare la reale situazione economica patrimoniale delle famiglie italiane, per questo c’è allo studio l’introduzione di questo nuovo strumento grazie al quale la la situazione economia del nucleo familiare verrebbe calcolata  dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti dal contribuente, dal coniuge e dai familiari a carico diversi dal coniuge,  per un numero di parti determinato come segue (dunque al numeratore avremo il reddito complessivo e al denominatore i coefficienti di seguito individuati):

  • al contribuente si da peso 1,
  • se nel nucleo familiare è presente un coniuge, si aggiunge il valore 1.

Da qui, se rispetto all’anno precedente alla richiesta del bonus/sussidio, ci sono familiari a carico diversi da coniuge, si somma: 0,5 per un familiare a carico; 1 in caso di due familiari a carico, 2 in caso di tre o più familiari a carico.

Cosi facendo si andrà a determinare il reddito preciso che verrà poi utilizzato per accedere a tutti i Bonus e Sussidi erogati dallo Stato.

Secondo i calcoli effettuati dall’Eurispes con l’introduzione del Quoziente Familiare in Italia ogni famiglia potrebbe risparmiare ogni anno fino ad 800 euro, un risparmio, che sempre secondi gli studi fatti, andrebbe ad aumentare con il crescere del reddito e del numero dei componenti della famiglia, quindi sarebbe direttamente proporzionale.

Sempre secondo gli studi fatti, l’introduzione del Quoziente Familiare costerebbe allo stato circa 3 miliardi di euro, sempre che alla perdita di gettito dell’Erario, corrisponda un incremento dei consumi familiari, che farebbe aumentare il gettito fiscale generale.

Ad oggi il Governo non ha spiegato nel dettaglio come intende applicare il Quoziente Familiare, ma se venisse applicato sul modello Francese ci sarà un ricalcolo delle imposte attraverso le seguenti operazioni:

  • determinazione delle imposte che ogni contribuente deve pagare, a seconda della propria tipologia: sposato, celibe, divorziato o vedovo;
  • il reddito complessivo viene diviso per il numero di quote;
  • l’imposta viene calcolata sul quoziente familiare;
  • moltiplicazione dell’imposta dovuta per ogni quota per il numero delle quote stesse.