Pagamento Assegno Unico Settembre 2023, Importi, Date e Novità

Pagamento Assegno Unico Settembre 2023, Importi, Date e Novità – L’Inps procederà con l’erogazione dell’assegno unico del mese in corso in diverse date, a seconda dei casi specifici. I genitori che hanno già ricevuto la prestazione nei mesi precedenti o che non hanno avuto variazioni nella rata riceveranno l’accredito il 15, 18 e 19 settembre 2023.

Pagamento Assegno Unico Settembre 2023, Importi, Date e Novità

I beneficiari che hanno presentato la domanda ad agosto o che hanno avuto un conguaglio dell’assegno, a credito o a debito, riceveranno l’accredito durante l’ultima settimana di settembre.

In questi casi, l’Inps invierà un avviso tramite e-mail o sms e sarà possibile verificare i dettagli sul sito dell’Istituto.

A partire dal 27 settembre 2023, sarà il turno dei genitori che ricevono il reddito di cittadinanza e appartengono a un nucleo familiare “non occupabile” o che sono stati presi in carico dai servizi sociali del proprio Comune dopo aver ricevuto l’avviso di interruzione dell’Rdc. Coloro che non riceveranno più il reddito di cittadinanza in quanto “occupabili”, ma hanno presentato la domanda per l’assegno unico prima della scadenza dell’ultima mensilità del reddito, riceveranno l’assegno unico durante l’ultima settimana di settembre. Tuttavia, la somma non verrà più accreditata sulla carta rdc di Poste Italiane, ma sul conto corrente.

L’assegno unico di questo mese verrà erogato in momenti diversi a seconda dei percettori:

  • il 15, 18 e 19 settembre ai genitori che hanno già ricevuto la prestazione negli scorsi mesi oppure nei casi in cui la rata non abbia subito variazioni;
    l’ultima settimana di settembre ai beneficiari che hanno presentato la domanda ad agosto o il cui assegno è stato oggetto di un conguaglio, a credito oppure a debito;
  • le stesse date varranno per i percettori di reddito di cittadinanza che non riceveranno più il sussidio in quanto”occupabili” ma hanno fatto domanda per l’assegno unico prima della scadenza dell’ultima mensilità dell’rdc;
  • dal 27 settembre ai genitori che continueranno a ricevere il reddito di cittadinanza in quanto “non occupabili” o che, dopo aver ricevuto l’avviso di interruzione dell’rdc, sono stati presi in carico dai servizi sociali del proprio Comune.

A partire da settembre 2023, i genitori che diventano per la prima volta genitori riceveranno un’e-mail dall’Inps che ricorda loro di presentare la domanda per l’assegno unico. Nel caso in cui non si tratti del primo figlio, verrà inviata un’e-mail che avvisa della possibilità di integrare la misura.

In precedenza, l’Inps aveva annunciato che a partire da settembre, la presenza di omissioni o difformità nell’attestazione Isee avrebbe comportato l’erogazione dell’importo minimo dell’assegno unico. Tuttavia, a causa delle difficoltà che i cittadini potrebbero aver incontrato nel regolarizzare la propria situazione durante l’estate, questa disposizione è stata rinviata a novembre 2023.

A partire da settembre 2023, i neogenitori riceveranno un’e-mail che li invita a presentare la domanda per l’assegno unico o a integrare il beneficio per altri figli a carico. Tuttavia, l’e-mail di avviso non verrà inviata automaticamente. I genitori interessati possono aderire a questo servizio proattivo accedendo all’area MyINPS sul sito ufficiale dell’Istituto, dove troveranno tutte le informazioni necessarie per dare il proprio consenso a questa nuova modalità di servizio.

L’Inps ha dichiarato che questa iniziativa è stata presa al fine di facilitare l’accesso all’assegno unico in occasione della nascita di un figlio e sottolinea l’importanza di mettere al centro delle sue attività le esigenze dei cittadini, concentrandosi sulla tempestività, l’efficienza e l’anticipazione delle necessità degli utenti.

Questo servizio è reso possibile grazie alla nuova Piattaforma di Proattività, finanziata dal Pnrr, che guida i cittadini nell’accesso ai diritti e ai benefici disponibili e identifica la nascita come un evento chiave per attivare il diritto all’assegno unico.

Per quanto riguarda le omissioni o difformità nell’attestazione Isee, l’Inps ha comunicato che la regolarizzazione può avvenire entro il termine di validità della Dichiarazione Sostitutiva Unica da cui sono derivate le omissioni o difformità (31 dicembre dell’anno di presentazione della Dsu).

Nel caso in cui le omissioni o difformità riguardino un reddito, sarà possibile presentare la documentazione dell’Agenzia delle Entrate che attesti la correzione dell’omissione o difformità segnalata nell’attestazione Isee (ad esempio, se il datore di lavoro ha comunicato all’Agenzia delle Entrate una Certificazione Unica errata).