Assegno Unico a rischio taglio per 600mila famiglie, Ultime Notizie

Con il pagamento di agosto 2023 dell’Assegno Unico potrebbe esserci un taglio nell’importo per circa 600.000 famiglie italiane o in alcuni casi la sospensione completa dell’Assegno Unico, i motivi di tutto questo derivano dalle anomalie e difformità del modello isee presentato all’INPS dalle famiglie, se fino ad oggi l’INPS ha “permesso” queste anomalie, ora non è più possibile e gli eventuali errori o anomalie vanno corretti da parte delle famiglie italiane.

Assegno Unico a rischio taglio per 600mila famiglie, Ultime Notizie

Sulla questione l’INPS ha anche pubblicato una circolare nella quale vengono indicati gli step da seguie e cosa fare entro il 31 agosto 2023 per evitare che l’importo dell’Assegno Unico scenda a 54 euro, ovvero il minimo previsto dalla normativa.

L’INPS indica che entro il 31 agosto 2023 sarà necessario presentare una nuova Dichiarazione sostitutiva, chiedere al Caf di correggere quella già inviata, oppure presentarsi agli uffici territoriali dell’Inps con la documentazione che dimostri che non ci sono errori nell’Isee già presentato.

In alternativa è anche possibile accedere al sito INPS dove è stato messo a disposizione il portale unico Isee che permette, accendendo con Spid o Cie, si può ottenere la propria dichiarazione precompilata.

Ovviamente questa problematica non riguarda tutte le famiglie, ma solo 600.000 sul totale per sapere se la propria famiglia rientra l’INPS ha mandato via mail, sms o nella propria area personale del sito MyInps una comunicazione a riguardo, in assenza di tale comunicazione si può stare tranquilli: significa che non sono state riscontrate irregolarità nell’Isee presentato.

Queste anomalie sull’ISEE derivano da incongruenze tra il valore dell’Isee e quello del Dsu, derivanti magari da un conto corrente cointestato con un parente e nel frattempo dimenticato o un dato sbagliato da parte del datore di lavoro o del Caf, o un investimento già chiuso ma ancora risultante.

L’INPS in questi mesi ha tollerato queste anomalie, ma da settembre non sarà così, entro il 31 agosto 2023 le famiglie coinvolte dovranno sanare le situazione altrimenti verranno decurtato al minimo previsto dalla normativa, ovvero 54 euro.

La comunicazione dell’Inps, rivolta alle famiglie che si trovano in situazioni di irregolarità, arriverà con il canale prescelto dall’utente: sms, emali o Pec. Gli interessati, per non vedere la decurtazione dell’assegno, dovranno presentare una nuova Dsu senza anomalie o chiedere al Caf di rettificare la dichiarazione.

Vista la difficoltà dell’iter di regolarizzazione degli indicatori, il numero di famiglie che subiranno una decurtazione provvisoria dell’assegno sale e non di poco. A riguardo non esistono dati ufficiali ma, stando alle valutazioni informali fatte dai Caf, la percentuale dovrebbe girare attorno al dieci per cento. Il problema quindi, sempre prendendo in considerazioni questi dati ufficiosi, dovrebbe riguardare circa 600mila nuclei percettori dell’assegno.