Assunzioni Docenti 2023, le Novità in arrivo per i Concorsi Scuola

Quello dei Concorsi Scuola e le Modalità di Assunzione per i Docenti nel corso del 2023 potrebbero subire delle modifiche, ogni anno si cerca sempre di migliorare il sistema di reclutamento degli insegnanti poichè nonostante le novità, le modifiche e le normative si riccore sempre massicciamente alle supplenze che ogni anno scolastico sono sempre migliaia e migliaia in tutta italia, ma le cose presto potrebbero cambiare, in questi giorni c’è stato un incontro tra i sindacati e il ministero dove si è discusso proprio delle modalità di assunzione degli insegnanti.

Assunzioni Docenti 2023, le Novità in arrivo per i Concorsi Scuola

Non tutti sanno che all’interno del PNRR (Programma Nazionale Ripresa e Resilienza) ci sono degli standard precisi per l’assunzione di docenti nelle scuole mediante la pubblicazione di nuovi Concorsi, secondo il cronoprogramma del governo sono previste circa 70.000 nuove assunzioni di docenti per tutti i vari gradi di istruzione, nuove assunzioni che sono vitali per evitare il fenomeno delle cattedre vuote e delle migliaia di supplenti che ogni anno affollano le scuole.

Il nuovo Governo guidato da Giorgia Meloni è al lavoro per cercare un nuovo sistema di reclutamento che consenta ogni anno di avere la maggior parte dei docenti in cattedra evitando quindi di dover stipulare migliaia di contratti di supplenza, le nuove regole sono state discusse in un primo incontro avvenuto al ministero dell’Istruzione con le sigle sindacali.

L’intro tra sindacati e ministero come abbiamo evidenziato ha riguardato la ricerca di un nuovo sistema di reclutamento degli insegnanti, tra le ipotesi al momento vagliate c’è l’idea di effettuare assunzioni di docenti ogni anno mediante la pubblicazione di concorsi con cadenza annuale, queste procedure scadenzate dovrebbero garantire un cospicuo numero di assunzioni che consentirebbero di iniziare l’anno scolastico con quasi tutte le cattedre assegnate e ricorrere alle supplenze in maniera meno massiccia di come accade oggi.

Docenti, i problemi del reclutamento oggi nella scuola

I problemi relativi al reclutamento di docenti nella scuola pubblica oggi sono evidenti, ma sono anche eredità del passato dove le regole per il reclutamento dei docenti hanno sempre fatto ricorso massicciamente alle supplenze.

Secondo i dati del Ministero a settembre del 2022 sono stati coperti con contratti a tempo indeterminato solo 1/3 dei posti scoperti, il 28,6%, tale percentuale sale al 41% se si aggiungono anche i contratti di docenti a tempo determinato da confermare in ruolo a settembre del prossimo anno.

Percentuali simili a quelle del 2021, quando mancavano circa la metà delle 112mila cattedre vacanti e alla fine si è quindi dovuti ricorrere alle supplenze.

Scuola, i supplenti in cattedra, i numeri

Semopre secondo i dati forniti dal Ministero nell’anno scolastico in corso i docenti precari, ovvero con contratti di supplenze più o meno lunghi sono stati 217.000, numeri che hanno superato di gran lunga il sistema dell’organico temporaneo Covid che aveva innalzato i numeri nell’ultimo biennio.

Se consideriamo che il numero dei docenti totali in italia è di circa 850.000 significa che il 25% dei docenti è precario, in pratica 1 docente su 4 ha un contratto di supplenza, il che non aiuta di certo lo studio e la formazione degli studenti, che sempre più spesso si trovano ad avere un docente non di ruolo che nel corso dell’anno potrebbe cambiare anche più volte.

Assunzioni scuola, come potrebbero cambiare

Ma nel corso del 2023 appena iniziato il sistema di reclutamento dei docenti attualmente in vigore potrebbe subire delle modifiche, come abbiamo evidenziato a margine dell’incontro tra il ministero e i sindacati ci sono state delle proposte avanzate proprio da alcune sigle sindacali che hanno partecipato all’incontro.

Ad esempio il sindacato Anief ha avanzato l’ipotesi di un concorso riservato ai docenti con 24 cfu e 3 anni di servizio entro aprile del 2023 e, dall’altra, l’assunzione dei docenti di sostegno specializzati con contratti a tempo determinato da trasformare, dopo il superamento dell’anno di prova, in un contratto a tempo indeterminato.

Mentre per quanto riguarda la Cgil, sarebbe meglio puntare ad una riforma dei crediti formativi universitari (i CFU), ma anche alle stabilizzazioni dalle graduatorie provinciali per le supplenze (Gps).

Per quanto riguarda invece la stabilizzazione degli insegnanti, la Cgil chiede anche l’assunzione dei docenti precari con almeno 36 mesi di servizio. Bisognerà poi capire quali di queste richieste verranno accolte dal governo e come sarà il prossimo sistema di reclutamento degli insegnanti.