Corte dei Conti, Italia in ritardo sugli asili, obiettivi Pnrr a rischio

In questi giorni la Corte dei Conti ha fatto sapere che l’Italia risulta essere in ritardo nell’attuazione del Piano di potenziamento degli asili nido e delle scuole dell’infanzia previsto dal Pnrr (Programma Nazionale Ripresa e Resilienza), i dati arrivano  dalla delibera sullo stato di avanzamento dei lavori, i magistrati contabili hanno infatti accertato “il mancato rispetto dell’obiettivo intermedio (milestone) nazionale relativo alla selezione degli interventi da ammettere a finanziamento (scaduto il 30 marzo 2022).

Il monito della corte dei conti vuole quindi essere uno sprono nei confronti del ministero dell’istruzione per accellerare le opere che devono essere completate per evitare che i ritardi accumulatosi pregiudichino l’obiettivo intermedio europeo di aggiudicazione dei lavori, che dovrà essere raggiunto entro la fine del secondo trimestre del 2023.

Le risorse messe a disposizione per il potenziamento degli asili nido e delle scuole dell’infanzia ammontano a a 4,6 miliardi di euro, di cui 700 milioni per progetti già in essere (finanziati con fondi nazionali), 2,4 miliardi per la costruzione di nuovi asili nido, 600 milioni per le scuole dell’infanzia e 900 milioni per le spese di gestione.

“Servono razionalizzazione e gestione unitaria dei fondi” – L’intervento ha l’obiettivo di creare 264.480 nuovi posti pubblici negli asili italiani entro il secondo semestre del 2025.

Nella sua delibera, la magistratura contabile menziona quindi le spese di gestione tra le cause “dell’inadeguata risposta degli enti locali all’avviso pubblico per l’aumento dei posti negli asili nido”, raccomandando al ministero “una razionalizzazione, nonché la gestione unitaria dei fondi, da trasferire agli enti locali medesimi, destinati ai servizi educativi per i bambini a di sotto dei tre anni, correlando le spese da sostenere con i nuovi posti previsti dal Piano”.

“Accelerare su istruttoria e accordi” – La Corte, infine, invita il ministero “a completare celermente la relativa istruttoria e a sottoscrivere gli accordi di concessione con gli enti locali beneficiari, in un complessivo percorso di accelerazione a tutela dell’investimento, sia per i suoi risvolti sui migliori risultati scolastici dei bambini destinatari di istruzione prescolastica, sia per l’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro, con riduzione degli attuali divari territoriali e di genere”.