Importanti novità sul fronte delle assegnazioni provvisorie senza titolo, il giudice del lavoro di Reggio Emilia Elena Vezzosi il 27 ottobre 2017 ha ordinato all’Ufficio scolastico regionale della regione Campania e all’Ambito territoriale provinciale di Napoli di assegnare ad una docente (aderente al CEDI, Coordinamento Educatori e Docenti Italiani) con titolarità in una scuola della provincia emiliana un posto di sostegno in deroga per tutto l’anno scolastico 2017/2018.
In precedenza già il Tribunale della città di Reggio Emilia (ordinanza 848 del 27 marzo 2017) aveva stabilito che per quei posti non si potevano nominare supplenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e d’istituto, questo perchè viene data riorità i docenti di ruolo che hanno richiesto l’assegnazione provvisoria. Così una ricorrente di Cutro, titolare di cattedra in Emilia, aveva ottenuto l’assegnazione ad una scuola della provincia di Crotone facendo valere il ricongiungimento familiare.
Stando a questo evidenziato non ha nessuna valenza la postilla di cui all’articolo 3 comma 1 del CCNI, firmato dalle associazioni sindacali, a sottolinearlo è anche l’avvocato Angelo Coppola il quale spiega che una volta terminati i docenti con specializzazione sul sostegno, il Ministero non ha facoltà di stipulare nuovi contratti a tempo determinato, ma deve usare i docenti di ruolo che avevano già chiesto l’assegnazione provvisoria.
“Questo patto” fatto tra i sindacati e il Ministero ha creato purtroppo una nuova questione meridionale con conseguenze estremamente negative sul corpo docente ma soprattutto sugli studenti disabili, infatti a molti di questi studenti verrebbe garantito, dagli insegnanti, senza specializzazione ma forti dell’esperienza pregressa accumulata, tutto il supporto necessario.