FAD ECM e Polizze Assicurative, le novità in vista del 2026

Gli esperti si interrogano su un tema molto attuale, che è costituito dalle questioni collegate alla legge Gelli-Bianco e il sistema dei crediti ECM. La legge di cui stiamo parlando è ormai entrata in vigore da cinque anni con la riforma. L’adempimento dell’obbligo ECM comincerà ad essere applicato da gennaio 2026. La questione, però, è molto più complessa di quanto potrebbe sembrare, perché ci sono ancora parecchi dubbi e molte perplessità. Ecco perché nell’ambito del congresso nazionale della società di ortopedia e traumatologia, con l’appuntamento dello spazio SOS Medico Legale, si parlerà proprio dell’argomento. Ma vediamo di saperne di più a questo proposito.

Che cosa verrà affrontato nel dibattito

In questo approfondimento su cos’è la FAD ECM si possono trovare molte informazioni utili sull’argomento. Nel dibattito SOS Medico Legale verrà affrontato il collegamento tra gli aspetti assicurativi e la questione dell’educazione continua in medicina.

Infatti il decreto legislativo 152 del 2021 ha disposto alcuni punti fondamentali per quanto riguarda la formazione continua nell’ambito medico. Si parla più specificamente di potenziamento e sviluppo delle competenze tecniche e manageriali che dovrebbero riguardare tutto il personale del sistema sanitario.

E si fa riferimento alle polizze assicurative, un tema che già era stato affrontato dalla legge Gelli-Bianco, coinvolgendo alcuni aspetti significativi, come la responsabilità professionale sanitaria. In particolare questo punto, che era stato inserito anche nella bozza della legge Gelli-Bianco, è stato molto osteggiato. Infatti i diversi ordini e le varie categorie dei professionisti sanitari non hanno accettato un concetto di questo genere.

Ecco perché nel decreto attuativo questo passo è stato completamente eliminato. Ma rimangono comunque dei dubbi di carattere applicativo che suscitano diverse reazioni critiche. Vediamo di che cosa si tratta.

Che cos’è la FAD ECM

Ma per chiarire meglio i dubbi di carattere applicativo, prima di passare ad un loro esame, vediamo che cos’è esattamente la FAD ECM. L’ECM consiste in un sistema di formazione continua che dà la possibilità ad ogni professionista che opera nell’ambito sanitario di aggiornarsi.

Gli obiettivi sono tanti, perché non si tratta soltanto di sviluppo professionale, ma anche della possibilità di rispondere meglio ai bisogni dei pazienti.

L’ECM, che è stata avviata nel 2011, ha portato diverse innovazioni, tra cui per esempio anche la possibilità di avvalersi della FAD, ovvero la formazione a distanza. Secondo le norme viene disposto che ogni professionista sanitario ogni triennio deve acquisire 150 crediti ECM, sulla base in media di 50 crediti ogni anno. È da dire a questo proposito che la quantità di crediti acquisibili tramite la FAD è illimitata.

È possibile però riscontrare dei limiti per quanto riguarda le altre modalità della formazione, come i convegni, i congressi, le conferenze, i gruppi di miglioramento, le attività di ricerca. Infatti, attraverso queste forme, non si può andare oltre il 60% dei crediti triennabili.

Il ruolo della FAD

La FAD rimane un’attività di formazione davvero importante, perché supera le barriere dello spazio e del tempo che sono tipiche della didattica di tipo tradizionale. Permette di raggiungere più persone in contemporanea, indipendentemente dal luogo in cui si trovano.

Da questo punto di vista si riscontra un vantaggio eccezionale, perché ogni professionista può scegliere autonomamente il luogo e i tempi da dedicare al suo percorso formativo. I testi si possono fruire anche in formato ebook, tramite i dispositivi tecnologici vari, come PC, tablet, iPad, Kindle e altre forme di ebook reader.

I professionisti sanitari che vogliono acquisire i crediti ECM attraverso la FAD devono obbligatoriamente completare un test di apprendimento e un questionario di valutazione finale.

I dubbi di carattere applicativo

Ci sono, però, come dicevamo, delle reazioni critiche, perché alcuni ritengono che sia inaccettabile che l’operatività della garanzia assicurativa venga condizionata dall’adempimento degli obblighi formativi.

Secondo alcuni esperti, tutto ciò non potrebbe che portare degli appesantimenti di carattere burocratico che si rivelerebbero difficili da gestire da parte dei professionisti della sanità.

Poi alcuni si chiedono se tutti questi aspetti riguarderanno anche le strutture sanitarie pubbliche o private assicurate e la questione più cogente è sicuramente rappresentata dall’interrogativo sul fatto del rapporto tra strutture sanitarie e coperture assicurative, specialmente in presenza di medici che non hanno acquisito crediti formativi a sufficienza.

Infatti a decorrere dal triennio formativo che va dal 2023 al 2025 le norme prescrivono che l’efficacia delle polizze assicurative è condizionata all’assolvimento dell’obbligo formativo, almeno fino ad una percentuale non inferiore al 70%. Tutto questo lascia molti dubbi, perché, anche per quanto riguarda le polizze, c’è ancora un vuoto normativo importante che deve essere colmato.

Ci sono ancora dei rischi da questo punto di vista, che secondo gli esperti dovrebbero essere gestiti nel miglior modo possibile anche per ciò che riguarda il mondo delle assicurazioni. E poi c’è da risolvere la questione della responsabilità professionale, che deve essere affrontata con elementi certi e chiari, oltre ad essere importante conoscere di più sulla tipologia delle polizze e sui regolamenti.