Alternanza Scuola-Lavoro: Gli studenti in piazza contro i Tirocini

Continuano le prosteste contro i programmi di studio e formazione Alternanza Scuola-Lavoro, dopo le prosteste della politica che in alcuni casi ha chiesto la completa abolizione dei progetti di Alternanza Scuola-Lavoro, arrivano le proteste dei diretti interessati, cioè gli studenti, che scendono in piazza per manifestare e dire basta al continuo sfruttamento che l’Alternanza Scuola-Lavoro propina, ben lontano dai reali obiettivi che si poneva inizialmente il progetto, difficile dare torto agli studenti, una protesta che ha solide basi, dove ogni giorno emergono storie di giovani studenti che anzichè seguire un programma formativo per inserirsi più agevolmente nel mondo del lavoro, vengono solo sfruttati.

Molto spesso gli studenti si sostituiscono in toto ai dipendenti, in altri casi molte studentesse subiscono molestie sul posto di lavoro, molti altri studenti svolgono l’Alternanza Scuola-Lavoro in completa assenza di regole sulla sicurezza, l’ultimo caso in ordine di tempo è un esempio lampante, dove uno studente si è infortunato a causa della caduta di un muletto, insomma l’elenco è lungo, ad oggi l’Alternanza Scuola-Lavoro rappresenta un vantaggio solo per i datori di lavoro che lo vedono come un mero strumento di sfruttamento economico per reperire manodopera a basso costo, d’altronde gli studenti non percepiscono 1 euro per le loro prestazioni.

Gli studenti chiedono che l’Alternanza Scuola-Lavoro venga rivista da zero, chiedono al ministero dell’Istruzione che fine abbia fatto lo statuto delle studentesse e degli studenti in alternanza scuola-lavoro e il codice etico per le aziende, non intendono essere merce di scambio, o manodopera a basso costo per le grandi e piccole imprese, gli studenti chiedono un’Alternanza Scuola-Lavoro di qualità che dia loro delle reali possibilità di lavoro, dei reali vantaggi in termini di formazione, una protesta che si è estesa in oltre 70 città italiane.

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