Laureati: in Italia sempre meno giovani hanno successo e trovano lavoro

Tantissimi sono i laureati in Italia, ma a trovare un impiego è davvero complicato, infatti secondo una recente indagine condotta da Eurostat nel mese di febbraio 2021,  l’Italia si colloca al terzultimo posto tra i paesi europei per numero di laureati che hanno trovato lavoro a tre anni dalla conclusione degli studi. Nella classifica Eurostat, in coda dopo l’Italia si trovano la Macedonia del Nord e la Turchia, i dati fanno emergere che in Italia ad accedere ad un posto di lavoro sia il 58,7%, percentuale negativa in crescita dal 2021.

I motivi dei dati non rincuoranti fanno pensare che laurearsi abbia sempre meno senso, soprattutto coloro che scelgono un percorso accademico in alcune discipline soprattutto quelle umanistiche, sono stati costretti a ripiegare su lavori lontani dalla loro formazione e sottopagati.

Per non parlare della categoria dei ricercatori, che secondo l’indagine emerge la bassa percentuale di ricercatori rispetto a persone occupate attive nelle imprese, si tratta di solo 2 laureati su 100 assunti per svolgere ricerca.

Le aziende stesse sono hanno risorse per promuovere la ricerca e solo pochi atenei  hanno relazioni stabili con le università, e per tale motivo  tantissimi sono i giovani che cercano lavoro all’estero.

L’apprendistato è un altro tasto dolente per chi una volta terminati gli studi vuol trovare impiego, infatti la legge non aiuta le aziende ad assumere giovani laureati, sebbene l’apprendistato di alta formazione e ricerca, sia un contratto che permette ai giovani formazione e assunzione nelle aziende, il numero di apprendisti assunti in questo modo non raggiunge le mille unità sull’intero territorio nazionale.

I laureati che decidono di restare in Italia e trovare impiego sono sempre di meno e coloro che riescono a trovare un’occupazione ricevono un contratto a tempo determinato della durata massima di 3 mesi.

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