Bullismo e cyberbullismo, arrivano i corsi per educare i ragazzi, ecco le novità

Il Bullismo e  il cyberbullismo è un problema estremamente grave che riguarda tantissimi bambini e adolescenti che sempre più spesso sono vittime sia nella vita reale che in quella virtuale mediante l’uso dei social network, la regione Campania ha approvato gli esiti del bando che ha permesso il finanziamento di 28 progetti territoriali, volti a prevenire e a contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo.

Si tratta di progetti presentati da partenariati composti da un minimo di tre soggetti e un massimo di cinque, tra ambiti territoriali sociali (ruolo capofila), altri enti pubblici, istituzioni scolastiche, aziende sanitarie locali e soggetti del terzo settore con progetti che abbiano le seguenti finalità:

  • percorsi di conoscenza e di sensibilizzazione verso il problema del bullismo, come stimolo per la riflessione sul fenomeno e, più in generale, sulla convivenza pacifica, il rispetto delle diversità, la soluzione dei conflitti;
  • percorsi di alfabetizzazione emotiva e di potenziamento delle abilità sociali, volti a “costruire” la competenza emotiva dei ragazzi, a educarli all’empatia, alla comunicazione assertiva e al comportamento pro-sociale, con particolare attenzione alla dimensione di gruppo;
  • percorsi di educazione all’uso consapevole della rete internet e ai diritti e doveri legati all’utilizzo delle tecnologie informatiche;
  • percorsi che mirano a promuovere una cultura dello sport giovanile come strumento per prevenire e ridurre i fenomeni di prevaricazione e di non rispetto delle diversità.

La notizie è stata commentata anche dall’assessore regionale alla Formazione e alle Pari opportunità, Chiara Marciani, la quale ha evidenziato che i minori devono essere tutelati dai pericoli del web, dal bullismo e dal cyberbullismo, questo rappresenta un atto di responsabilità collettiva che deve coinvolgere non solo le famiglie ma anche gli insegnanti, le scuole, gli enti e le istituzioni centrali e territoriali e le associazioni.

Per questo crediamo che progetti come questi possano diventare uno strumento formidabile per tutti coloro che vogliono combattere il cyberbullismo in modo efficace e strutturale», conclude la Marciani

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