Prove INVALSI obbligatorie per accesso all’Esame di Maturità 2020, ecco come funziona

In questi giorni il Ministro dell’Istruzione Fioramonti ha pubblicato una circolare in cui sono contenute le novità per la maturità 2020, ebbene si anche quest’anno ci saranno delle modifiche agli esami di stato anche se si tratta di novità minime secondo quanto affermato dallo stesso Ministro il quale ha evidenziato che non ha senso stravolgere l’esame di maturità ogni anno, sarebbe solo fonte di ulteriore stress per gli studenti.

Tra le novità sicuramente più significative ed importanti c’è l’obbligo delle prove invalsi 2020 come requisito di accesso all’esame 2020, anche se c’è da precisare che questa non è proprio una novità, l’introduzione delle prove invalsi come requisito era stato già introdotto lo scorso anno, ma il precedente Ministro Bussetti aveva deciso di posticipare la novità di 1 anno, per questo per i requisiti di accesso al precedente esame di stato non c’erano le prove invalsi.

Con la pubblicazione della circolare ministeriale il Ministro Fioramonti ha fatto sapere che la struttura e il funzionamento dell’esame di stato non sarà modificato per per i prossimi 5 anni, le novità introdotte sono solo delle piccole novità, dei ritocchi che come nel caso delle prove invalsi erano state già introdotte lo scorso anno ma rimandate nella loro attuazione.

Le prove invalsi non servono a valutare lo studente, ma la salute del sistema scolastico nazionale, ma di preciso oltre alle prove invalsi 2020 quali saranno i requisiti per poter accedere alla Maturità 2020? vediamo di seguito cosa indica la circolare ministeriale:

  • frequenza scolastica
  • profitto scolastico;
  • partecipazione alle Prove INVALSI 2020;
  • svolgimento delle attività programmate nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (ex alternanza scuola-lavoro), secondo il monte ore previsto dall’indirizzo di studi.

Rispetto all’Invalsi – le prove di italiano, matematica e inglese di quinta superiore si svolgeranno dal 2 al 31 marzo 2020 – non conterà il punteggio nell’ammissione all’Esame ma solo il fatto di aver sostenuto la prova.

Lo stesso Fioramonti si è sempre detto molto critico rispetto ai test, in linea con una posizione condivisa con il M5S. Ora dice: “Ho aperto una riflessione critica sulle prove Invalsi ma interpreto il ruolo di ministro con prudenza e responsabilità.

Ci sono dei passaggi di legge da rispettare. Personalmente resto dell’opinione che queste prove vadano ripensate: possono essere utili per evidenziare le fragilità del nostro sistema di istruzione. Ad ogni modo i loro esiti non influiranno in alcun modo sull’ammissione alla maturità”.

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