Bonus merito in busta paga, arriva il primo no, ecco le novità

In questi giorni si parlava insistentemente dell’abolizione del Bonus Merito dei docenti per poi utilizzare i fondi per aumentare gli stipendi dei docenti, in questi giorni alla proposta è arrivato subito un primo no da parte di Gabriele Toccafondi già sottotosegretario alla Pubblica Istruzione nei governi di Centrosinistra ed ora membro di Italia Viva.

Bonus merito in busta paga, arriva il primo no, ecco le novità

Secondo Gabriele Toccafondi il fondo per il merito di 200 milioni, che era stato creato nella riforma della scuola certamente è da cambiare, migliorare, modificare soprattutto nella commissione che ne decide la ripartizione, ma non è da eliminare.

Secondo Toccafondi non sarebbe giusto eliminare il Bonus Merito per diversi motivi, il primo di tipo Culturale, secondo Toccafondi chi frequenta una scuola vede che i docenti non sono uguali, ci sono quelli che al suono della campanella sono pronti ad uscire e quelli che chiudono la scuola a sera tardi, c’è chi fa la lezione e chi anche sportelli, progetti, iniziative, alternanza, visite… e lo fa per la crescita dei ragazzi. Tutte e due le categorie ricevono la stessa cifra. È giusto?

Il secondo motivo è di tipo “pratico” 1 milione di docenti senza il “bonus merito” che adesso dopo i tagli degli ultimi mesi è di circa 150 milioni, si troverebbe in busta paga i soldi per un caffè alla settimana. Una cifra così esigua che risulterebbe offensiva per la professionalità e l’impegno di molti nostri docenti”.

Insomma la proposta avanzata per abolire il Bonus Merito sembra naufragare ancora prima di essere discussa e analizzata, ma tutto potrebbe succedere quando si tratta di proposte per trovare fondi da destinare.

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