Regionalizzazione Scuola, in alcune regioni aumenti previsti da150-200 euro

In queste settimane si sente parlare molto della regionalizzazione della scuola pubblica, in verità sono mesi che se ne parla ma nelle ultime settimane il tema è entrato nel vivo del dibattito anche politico tra le due forse di governo che non sono certamente in piena sintonia su questo tema.

Regionalizzazione Scuola, in alcune regioni aumenti previsti da150-200 euro

In questi giorni all’interno del governo ci sono stati diversi incontri proprio per discutere sulla regionalizzazione sulla quale la lega spinge molto ma che Di Maio non approva al 100%, proprio in questi giorni il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico ha affermato che essendo figlio di insegnante non vuole assolutamente creare due scuole differenti con regole diverse, secondo Di Maio la regionalizzazione si potrebbe fare ma non come la intende il suo alleato Salvini.

Ma in che cosa consiste di preciso questa regionalizzazione?

Nel caso venisse approvata la regionalizzazione si darebbe piena autonomia alle regioni interessate, questo si tradurrebbe personale scolastico alle dipendenze delle due regioni con gestione delle attività formative del personale, gestione dell’apprendistato, programmazione dell’offerta formativa, disciplina degli organi collegiali.

Insomma le regioni che aderirebbero alla regionalizzazione potrebbero creare gestire le scuole come meglio credono al di sopra delle leggi nazionali, la scuola cambierà volto, alcune regioni interessate dalla Regionalizzazione hanno anche presentato alcune bozze delle delle intese tra Stato e Regioni, perfezionate a maggio scorso e tenute nascoste fino a ieri.

Da alcune bozze presentate si possono leggere alcuni dettagli come la creazione in Veneto di una “pagella regionale” con materie ispirate “dal contesto”.

In altre bozze invece è possibile leggere degli aumenti previsti per i docenti e personale ata, si parla di pari a 150-200 euro ai docenti che entreranno nel libro paga della Regione saranno i “contratti integrativi regionali”.

Varranno anche per presidi, dirigenti amministrativi e collaboratori scolastici

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