Nelle scorse settimane è stato presentato il disegno di legge da parte della Lega per abolire la chiamata diretta per i docenti, provvedimento introdotto dalla legge n. 107/2015 per quest’anno scolastico 2018/2019 è stata sospesa ma resta al momento in vigore per i prossimi anni scolastici, ma visto il disegno di legge è molto probabile che dopo quest’anno scolastico la chiamata diretta venga abolita in maniera definitiva.
Ma cosa prevede nel dettaglio il disegno di legge presentato dalla Lega, di seguito vediamo quali sono le principali novità e cosa cambierà per i docenti nel caso il disegno di legge completi il suo iter legislativo fino a divenire legge.
Abolizione Chiamata Diretta: Titolarità su scuola
Il disegno di legge presentato dalla lega prevede che tutti i docenti tornino titolari su scuola e senza più incarico triennale, secondo le seguenti disposizioni:
- i docenti titolari su ambito ottengono automaticamente la titolarità nella scuola dove stanno prestando servizio;
- i docenti in servizio in una scuola di ambito diverso da quello dove sono titolari, ottengono la titolarità presso l’ultima scuola dell’ambito di titolarità, in cui hanno prestato servizio, oppure dove sono titolari di incarico triennale.
Per quanto riguarda gli ambiti territoriali resteranno, sebbene sia prevista un’eventuale modifica dal punto di vista territoriale. Saranno gli Uffici Scolastici Regionali a procedere alla predetta modifica, sentite le regioni e gli enti locali, entro il 31 dicembre e comunque ogni tre anni.
Perchè si vuole abolire la chiamata diretta?
All’interno del disegno di legge presentato vengono anche illustrate quelle che sono le motivazioni che hanno spinto alla presentazione di questo disegno di legge, il provvedimento si rende necessario per la “coesistenza irrazionale“, nella medesima scuola, di docenti con stato giuridico diverso: titolari su scuola, dunque inamovibili, e titolari assegnati con la chiamata diretta, soggetti invece ad eventuali cambiamenti di sede ogni tre anni.
Alla motivazione suddetta, si aggiunge quella relativa alla tempistica delle operazioni di avvio dell’anno scolastico, tempistica che coincide (o meglio coincideva) con le operazioni di assegnazioni provvisorie e utilizzazione e con l’attribuzione delle supplenze.