Pagamento ADI Marzo 2023, Date, Importi e Novità

Pagamento ADI (Assegno di Inclusione) Marzo 2023, Date, Importi e Novità – Nella settimana entrante, saranno resi disponibili sul supporto della Carta di Inclusione gli importi corrispondenti alla mensilità di marzo per tutti gli individui che hanno precedentemente beneficiato delle ricariche relative ai mesi di gennaio e febbraio. La comunicazione ufficiale della data di erogazione dell’Assegno di inclusione per il mese di marzo proviene dall’INPS, attraverso il messaggio numero 835 del 2024, che fornisce dettagli anche sulle erogazioni delle mensilità future.

Dal programma diffuso, si evince che la data di pagamento non coincide sempre con il 27 del mese, diversamente da quanto avveniva per il precedente Reddito di cittadinanza, con alcune mensilità che vedono un’anticipazione o un posticipo dell’accredito, secondo criteri non specificati dall’INPS.

Per il mese di marzo, non sono previste variazioni, pertanto, il pagamento per le famiglie che ne rispettano i requisiti è fissato per mercoledì 27 marzo 2024.

La prossima settimana si concretizzerà il secondo appuntamento con il pagamento previsto per marzo: il primo, effettuato il 15 del mese, ha interessato quei nuclei familiari beneficiari dell’Assegno di inclusione che avevano inoltrato la propria domanda entro febbraio 2024, ottenendo un esito positivo dell’istruttoria e avendo sottoscritto il Patto di attivazione digitale.

La terza ricarica dell’Assegno di inclusione, prevista per il 27 marzo, è destinata esclusivamente ai nuclei familiari che hanno già ottenuto i pagamenti nei mesi di gennaio e febbraio 2024, sempre che siano mantenuti i requisiti necessari per l’accesso al beneficio.

In sostanza, sono eleggibili per questa nuova erogazione le famiglie che hanno avanzato domanda entro gennaio 2024, con un esito favorevole e con il Patto di attivazione digitale già attivo, ai quali è stato erogato il secondo pagamento il 27 febbraio.

È importante sottolineare che, per l’Assegno di inclusione, è stato eliminato il vincolo dei 30 giorni entro i quali utilizzare l’importo erogato: non esiste una scadenza definita, il che significa che eventuali somme non spese nel mese precedente si accumuleranno automaticamente a quelle del mese di marzo, senza incorrere in riduzioni dell’importo.

L’assegno di inclusione erogato nel mese di marzo richiede particolare attenzione, come più volte sottolineato e come confermato dall’INPS nel suo messaggio n. 1090 del 2024. A partire da tale mensilità, l’istituto procederà alla verifica dell’ISEE 2024.

Di conseguenza, in assenza dell’attestazione ISEE aggiornata per l’anno in corso, la prestazione verrà temporaneamente sospesa. Tuttavia, il beneficio sarà ristabilito, con il conseguente pagamento degli arretrati, nel mese successivo alla presentazione del nuovo ISEE all’INPS.

Va notato che per coloro che hanno richiesto il nuovo ISEE solamente a febbraio, il pagamento di marzo potrebbe riservare delle variazioni, positive o negative, in base alla nuova valutazione dei redditi:

  • Se l’ISEE 2024 evidenzia la perdita dei requisiti necessari per ricevere l’assegno di inclusione, non avverrà alcun pagamento a marzo, e l’unica via per tentare di rientrare tra i beneficiari è la richiesta di un ISEE corrente, nella speranza che i requisiti siano nuovamente soddisfatti.
  • Nel caso in cui l’ISEE 2024 confermi i requisiti ma mostri un aumento del reddito familiare, l’assegno sarà erogato in misura ridotta. Anche in questa circostanza, la soluzione proposta è la richiesta di un ISEE corrente per tentare di ottenere un incremento dell’importo.
  • Nel migliore dei casi, se l’ISEE 2024 riflette una diminuzione del reddito familiare, l’importo dell’assegno di inclusione subirà un aumento.

Per quanto riguarda l’utilizzo della Carta ADI (Assegno di Inclusione), si introduce una novità significativa a partire da marzo: sarà possibile utilizzare le somme accreditate anche per effettuare un bonifico finalizzato al pagamento del mutuo. L’INPS, in base all’analisi del nuovo ISEE, ha valutato la presenza di un mutuo sull’abitazione principale e, in caso affermativo, ha abilitato la Carta ADI a tale operazione, ampliando così le possibilità di utilizzo del beneficio.