Gorizia, 2 maestre d’asilo arrestate per maltrattano su una bimba disabile

In un istituto per l’infanzia situato nella provincia di Gorizia, due educatrici sono state poste sotto custodia dalle forze dell’ordine, accusate di aver commesso gravi abusi nei confronti di minori all’interno della struttura. Le indagini hanno preso avvio nel dicembre del 2023, a seguito di una denuncia rivolta ai carabinieri, che segnalava ripetuti atti di violenza contro una bambina affetta da disabilità.

Le prove accumulate dagli inquirenti hanno permesso di evidenziare numerosi atti di crudeltà, perpetrati quasi quotidianamente contro la minore, talvolta anche alla presenza di altri bambini. Le autorità hanno quindi deciso di imporre la detenzione domiciliare alle due docenti, seguendo un provvedimento cautelare emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gorizia.

Le indagini, partendo dalle testimonianze iniziali, si sono successivamente estese ai vari ambienti frequentati dai bambini per le attività didattiche e di svago.

La gravità e la costanza degli abusi, comprendenti sia violenze fisiche (quali spinte, tirate e colpi) sia aggressioni di natura psicologica (manifestate attraverso urla, grida, rimproveri, insulti e bestemmie), hanno spinto gli investigatori a intensificare le loro ricerche e a sollecitare l’adozione di una misura cautelare presso il giudice per le indagini preliminari.

Quest’ultimo ha riconosciuto la validità delle accuse e l’urgenza di un intervento cautelare, evidenziando il rischio di ripetizione degli abusi da parte degli indagati.

Il primo cittadino di Ronchi dei Legionari, Mauro Benvenuto, ha espresso profonda preoccupazione per gli eventi avvenuti all’interno di un istituto scolastico del comune, sottolineando come tali episodi abbiano profondamente turbato l’intera comunità. “Queste circostanze ci allarmano”, ha dichiarato il sindaco, aggiungendo di essere egli stesso un genitore e di comprendere l’inquietudine che tali fatti possono generare.

Benvenuto ha inoltre fatto notare che, prima della divulgazione delle indagini, non erano emersi segnali preoccupanti né dalla scuola né dalla comunità. Il sindaco ha concluso esprimendo il desiderio che la giustizia proceda con il suo corso.