Rinnovo contratto scuola 2024, la firma è vicina, ecco le ultime novità

Con la firma che sancisce il rinnovo definitivo del contratto scuola 2024, gli aumenti degli stipendi per il personale scolastico acquisiscono carattere di stabilità. Si ricorda che una frazione di questi incrementi salariali era già stata concessa a partire da dicembre 2022, inclusi gli arretrati, coprendo il periodo di vacanza contrattuale iniziato nel 2019.

Anche il personale precario, per i periodi lavorativi rientranti nel triennio e coperti da contratti a tempo determinato, ha ricevuto il riconoscimento dell’importo loro dovuto.

Nel 2024, si procederà all’erogazione della parte residua dell’aumento salariale, che si attesterà su un incremento di poche decine di euro. In seguito a questo rinnovo contrattuale, l’aumento complessivo dello stipendio sarà di:

  • Circa 124 euro per i docenti, somma che rappresenta un valore medio lordo e varia in base all’anzianità di servizio e al tipo di istituzione scolastica in cui si opera.
  • 190 euro per i Direttori dei servizi generali e amministrativi.

Questi aggiustamenti rappresentano un passo importante nel riconoscimento del valore e dell’impegno del personale scolastico.

Con il recente rinnovo del contratto scolastico, sono state introdotte delle significative migliorie economiche riguardanti gli stipendi del personale scolastico. Tra queste, si evidenziano:

  • Aumento della Retribuzione Professionale Docenti (RPD): Si registra un incremento stabile della RPD, con un importo mensile rinnovato che varia da 194,80 a 304,30 euro.
  • Incremento del Compenso Individuale Accessorio (CIA): Il CIA subisce un aumento che porta il suo valore complessivo rideterminato tra 79,40 e 87,50 euro.
  • Aumento del 10% per le Ore Aggiuntive: Questo incremento è esteso anche al personale ATA, rappresentando un riconoscimento significativo per il lavoro straordinario svolto.

Inoltre, nel quadro dell’ipotesi di contratto relativo alla parte economica, è stato proposto un bonus una tantum. Questo bonus, che ammonta a 66 euro per gli insegnanti e 44 euro per il personale ATA, è destinato a remunerare il servizio svolto nell’anno scolastico 2022/2023. Tuttavia, la tempistica di erogazione di questo bonus non è stata ancora definita con chiarezza.

Queste variazioni rappresentano un passo importante verso il riconoscimento e la valorizzazione dell’opera svolta dal personale scolastico, sia dal punto di vista professionale che economico.

Il rinnovo del contratto scuola introduce alcune novità rilevanti, tra cui spicca l’introduzione di una indennità di disagio per gli assistenti tecnici del primo ciclo di istruzione, che include la scuola secondaria di primo grado (terza media).

Questa indennità di disagio sarà erogata agli assistenti tecnici assegnati a più sedi, con un incremento dello stipendio che varierà da un minimo di 350 euro a un massimo di 800 euro. L’ammontare di tale indennità verrà definito durante la contrattazione collettiva integrativa, considerando sia il numero di sedi coinvolte che la distanza tra esse.

Per quanto riguarda gli aspetti normativi del rinnovo del contratto, si segnalano ulteriori aggiornamenti:

  • Formazione del Personale Docente: La formazione avverrà durante l’orario di servizio degli insegnanti, ma al di fuori delle ore di insegnamento. Se le attività formative si svolgono fuori dalla sede di lavoro, le spese saranno rimborsate. Inoltre, agli insegnanti è garantito il diritto a cinque giorni all’anno dedicati alla formazione, durante i quali saranno esonerati dal servizio e sostituiti.
  • Attività dei Gruppi di Lavoro Operativi per l’Inclusione (GLO): Le attività svolte dai GLO saranno incluse nelle 40 ore annue obbligatorie dedicate alle attività funzionali alla didattica.
  • Vincolo Triennale nella Sede Assegnata per i Docenti: Il nuovo CCNL introduce un vincolo di permanenza triennale nella sede assegnata ai docenti, prima di poter richiedere la mobilità.

Queste modifiche riflettono un’attenzione crescente verso le esigenze e le condizioni di lavoro del personale scolastico, mirando a migliorare sia l’efficienza organizzativa che il benessere dei lavoratori nel settore dell’istruzione.