Concorso Insegnanti Religione Cattolica IRC 2024, Importanti Novità

Importanti Novità per il Concorso Insegnanti Religione Cattolica IRC 2024, infatti è stato firmato un accordo tra il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Cardinale Matteo Zuppi, e il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, riguardante il concorso per la copertura di posti nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole italiane. Questo accordo rappresenta un passo significativo nel contesto educativo del paese.

Dettagli del concorso:

  • L’intesa prevede che il 30% dei posti vacanti venga coperto tramite un concorso ordinario, secondo quanto stabilito dall’articolo 1-bis della legge 159/19. Il restante 70% dei posti sarà assegnato attraverso una procedura straordinaria, riservata ai docenti che hanno maturato almeno 36 mesi di servizio. In totale, il concorso coinvolgerà circa 6400 insegnanti.
  • Questo nuovo accordo sostituisce quello precedente del 14 dicembre 2020 e si fonda sul rispetto dell’Accordo di revisione del Concordato Lateranense del 1984 e dell’Intesa del 2012. La procedura concorsuale è allineata con le normative vigenti e gli accordi preesistenti, assicurando così un corretto inquadramento legale e storico.
  • I candidati dovranno possedere i requisiti di qualificazione professionale elencati nell’Intesa del 2012, oltre alla certificazione di idoneità diocesana all’insegnamento. Il concorso si svolgerà attraverso prove scritte e orali, finalizzate a valutare la preparazione dei candidati in termini di conoscenza normativa e competenze specifiche richieste per l’insegnamento della religione cattolica.

Il Cardinale Matteo Zuppi ha manifestato la sua gratitudine per il recente accordo, evidenziando l’importanza degli insegnanti di religione come figure chiave nell’arricchire l’esperienza educativa scolastica. Ha sottolineato che la loro presenza non solo porta al dialogo e all’approfondimento culturale, ma offre anche stabilità e sicurezza professionale per gli insegnanti stessi.

Da parte sua, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha riconosciuto l’insegnamento della religione come un importante mezzo per indagare temi etici e morali e per approfondire la comprensione delle radici della civiltà occidentale. Ha inoltre evidenziato il contributo di questo insegnamento nel fornire agli studenti strumenti essenziali per una maggiore conoscenza della storia e della cultura.

Questo nuovo concorso, che arriva a vent’anni di distanza dalla prima e unica procedura simile nel 2004, rappresenta un momento significativo e storico per l’educazione religiosa nelle scuole, marcando un passo fondamentale nello sviluppo e nella valorizzazione di questa disciplina nell’ambito scolastico.

L’accordo recentemente siglato tra la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e il Ministero dell’Istruzione riguarda il concorso per la copertura di posti vacanti nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole italiane. Questo accordo stabilisce che il 30% di tali posti sarà coperto tramite un concorso ordinario, come previsto dall’articolo 1-bis della legge 159/19. Per il restante 70%, invece, sarà attuata una procedura straordinaria, riservata ai docenti che vantano almeno 36 mesi di servizio. In totale, il concorso coinvolgerà circa 6400 insegnanti.

Questo nuovo accordo rimpiazza quello precedente del 14 dicembre 2020, firmato dall’allora Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, e si basa sul rispetto dell’Accordo di revisione del Concordato Lateranense del 1984 e dell’Intesa del 2012.

Per quanto riguarda i requisiti di partecipazione, i candidati dovranno essere in possesso dei titoli di qualificazione professionale menzionati nell’Intesa del 2012, nonché della certificazione di idoneità diocesana per l’insegnamento. Il concorso prevederà prove scritte e orali, finalizzate a valutare le competenze e la preparazione dei candidati in base alla normativa vigente. Il bando di questo concorso per l’insegnamento della Religione Cattolica segna un importante traguardo, dato che giunge a 20 anni di distanza dall’ultima procedura simile, avvenuta nel 2004.