Il calo delle nascite cancella 500 classi all’anno

Calo demografico allarmante e diminuzione delle nascite, ecco i dati Istat che fanno emergere un andamento piuttosto triste che dal 2016 calcola in Italia la nascita di soli 473mila bambini, 12mila in meno rispetto allo scorso anno. I dati Istat sono davvero allarmanti rispetto all’anno 2008 il cui calo è di 100mila bambini, un milione di bambini all’anno a meno di 480mila.

Eppure sono tante le coppie che decidono di intraprendere la vita matrimoniale, ma pare dai dati che sebbene le coppie vanno a vivere insieme non vogliono compiere il passo di procreare, colpa dei tanti costi da sostenere per far vivere un bambino in maniera adeguata e al passo con la realtà quotidiana, oppure la paura è di non poter esser in grado di gestire un bambino?

Se pensiamo ai decenni passati, nonostante le mille difficoltà di quei tempi, erano tante le famiglie italiane povere, ma che nonostante tutto le famiglie erano davvero numerose.

Negli anni sessanta e settanta, la media dei nati era di 8-900 bambini all’anno, con punte prossime al milione, ma quali sono le conseguenze sulla scuola?

Nonostante il progresso pare che le scuole italiane stiano subendo lo spopolamento, basti pensare che 12mila alunni in meno corrispondo a circa 500 classi, 100mila alunni sono pari ad almeno 4mila classi, un fenomeno che sembra non aver fine, tanto che alcune scuole di piccole e medie dimensioni stanno creando scuole primarie con pluriclassi, mentre nei comuni dove c’è bassa densità demografica si stanno verificando progressivamente l’abolizione di alcuni interi plessi.

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