Treviso, 11enne bullizzato sul pulmino della scuola perchè di colore, la denuncia della Mamma

L’ennesima storia di violenze e bullismo arriva da Treviso dove un bimbo di 11 anni è stato bullizzato sul pulmino che porta a scuola gli studenti, la denuncia arriva direttamente dalla madre del bimbo che ha scritto un post sul gruppo “Cara Italia” dove ha spiegato tutta la vicenda di cui è stato vittima il figlio.

Secondo la madre a bullizzare il figlio sarebbero state due ragazzine più grandi di lui, una gli ha detto: “I negri si siedono davanti, i bianchi dietro”, la madre precisa che il figlio non avrebbe avuto nessuna reazione nei confronti delle due ragazzine per paura di fargli del male.

La madre oltre a denunciare l’episodio di bullismo e di razzismo evidenzia anche come la scuola e le istituzioni locali si siano messi a disposizione fornendo subito supporto allo studente e alla mamma.

La madre infatti afferma che il figlio a scuola subito a ricevuto il sostegno e l’attenzione da professori e compagni che insieme hanno denunciato l’accaduto alla direzione della scuola, inoltre la mamma è stata anche contattata dall’assessore all’istruzione del comune che ha espresso rammarico e solidarietà nei confronti della mamma.

Come evidenziato dalla mamma anche le istituzioni non sono state a guardare, la mattina successiva nello scuolabus era presente il comandante dei vigili urbani che ha seguito tutto il giro spiegando a tutti i bambini e ragazzi che atti del genere non sono tollerati.

“La sera dell’accaduto ne abbiamo discusso”, spiega il sindaco del paese trevigiano al Corriere del Veneto, “scegliendo di intervenire subito, perché non si ripetano mai più episodi del genere. Non si tratta di impartire alle studentesse una punizione fine a se stessa, ma di fare in modo che comprendano quanto profondamente sbagliato sia il loro comportamento e i motivi che l’ hanno ispirato”.

Successivamente il primo cittadino ha deciso di incontrare quelle ragazzine assieme ai loro genitori. “Hanno negato di aver pronunciato quella frase con intenti razzisti”, ha spiegato, “giustificandosi con il fatto che in questi giorni stanno studiando la storia di Rosa Parks, che negli anni Cinquanta si rifiutò di cedere il posto a una passeggera bianca, su un autobus degli Stati Uniti. Impossibile sapere se davvero si sia trattato di un grande fraintendimento, ma di certo si sono impegnate a chiedere scusa allo studente per come l’ hanno fatto sentire”.

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