Sta facendo il giro del web la notizia di una bambina che durante l’ora di pausa pranzo si è presentata in mensa con un pacchetto di cracker e una scatoletta di tonno. I genitori della bimba non possono pagare la mensa a differenza degli altri genitori dei compagni di classe della bambina e secondo il vicesindaco con delega alle politiche familiari Massimo Momi, tale caso è davvero un caso limite.
Verona, genitori non riescono a pagare mensa, alla figlia le danno tonno e cracker
Il fatto è accaduto a Verona presso una scuola elementare dove dei genitori hanno mandato la propria figlia a scuola con un pasto davvero misero a differenza dei suoi compagni perché i genitori di origine straniera non sono in regola con il pagamento dei buoni pasto.
L’episodio vede protagonista una bambina delle scuole elementari di Minerbe (Verona), il caso e la decisione del misero pasto sarebbe stato concordato tra i gestori della mensa e il Comune dopo inutili solleciti al pagamento verso la famiglia. L’episodio avrebbe anche turbato la piccola, che ha pianto quando si è vista servire un pasto diverso da quello dei suoi compagni.
La segreteria provinciale del Partito democratico parla di “scelta discriminatoria” da parte dell’amministrazione comunale a guida leghista, ma per Massimo Momi, vicesindaco con delega alle politiche familiari, si sarebbe trattato di un caso limite, motivato dalla “correttezza” verso le famiglie che pagano regolarmente la mensa.