Riforma Concorsi Pubblici 2022, Novità e Cosa Cambia

La riforma dei Concorsi Pubblici 2022 continua con l’obiettivo di rendere le procedure pubbliche di assunzioni sempre più snelle e semplici, ma questo non significa che il superamento delle prove dei concorsi saranno più facili, l’obiettivo del governo è anche quello di assumere persone e giovani sempre più preparati per il ruolo che andranno a ricoprire, in questo articolo vediamo cosa prevede l’imminente entrata in vigore della Riforma dei Concorsi e quali sono le Novità in vigore dal 2022 in poi.

Riforma Concorsi Pubblici 2022, Novità e Cosa Cambia

Nel corso del 2022, ma già a partire dal 2021, il Governo ha deciso di riformare il settore dei Concorsi Pubblici, ovvero quelle procedure che consentono di poter lavorare nella Pubblica Amministrazione, considerata per molti anni il carrozzone Italiano che dava laroro un po a chiunque, oggi la Pubblica Amministrazione è molto diversa rispetto a quell’immagine di vecchio e lento carrozzone.

Oggi la Pubblica Amministrazione è diventata estremamente digitale, sono migliorati i rapporti tra cittadini e servizi erogati dalla PA, certo ci sono ancora ampi margini di miglioramenti in alcuni ambiti e settori, ma un grosso passo in avanti è stato già fatto.

Nell’ottica di miglioramento della PA rientra anche la Riforma dei Concorsi Pubblici che si pone come obiettivo lo snellimento delle procedure di selezione al fine di rendere più agevole l’ingresso di nuovi giovani nella PA.

Al momento sono in vigore le nuove regole introdotte dal decreto Covid convertito in Legge, il decreto legge PNRR 2 ha apportato ulteriori modifiche e novità.

Nel mese di maggio 2022 è stato anche introdotto un nuovo Protocollo che prevede delle modifiche e delle novità per le prove concorsuali, a tutto ciò a breve si aggiungeranno le novità del Decreto del Presidente della Repubblica sul regolamento generale per l’accesso al pubblico impiego, il quale è stato già approvato dal Consiglio dei Ministri in data 5 ottobre 2022, il prossimo step è la pubblicazione in gazzetta che renderà pianamente operative tutte le Novità.

In attesa della sua pubblicazione vediamo di seguito quali saranno le principali Novità che il decreto legge introdurrà nelle selezioni del pubblico impiego.

Uno degli obiettivi del Governo è quello di Semplifice le prove di accesso alla professione pubblica, di seguito vediamo quali sono le principali Novità:

  • svolgimento di una prova scritta e una prova orale nei concorsi per il personale non dirigenziale;
  • utilizzo di strumenti informatici e digitali, con possibilità di svolgere l’orale in videoconferenza;
  • valutazione dei titoli legalmente riconosciuti e strettamente correlati alla natura e alle caratteristiche delle posizioni a bando nei concorsi per i profili qualificati dalle amministrazioni ad elevata specializzazione tecnica, per l’ammissione alle successive fasi del concorso;
  • i titoli e l’esperienza professionale, compresi i titoli di servizio, possono concorrere alla formazione del punteggio finale fino ad un terzo dello stesso.

Altre Novità riguardano poi i titoli di accesso per determinate figure professionali o ambiti lavorativi, ma anche modifiche alle selezioni pubbliche nelle modalità di svolgimento delle prove d’esame:

  • Validità della laurea in scienze delle religioni (LM64) per l’insegnamento delle materie letterarie, al pari della laurea magistrale in scienze storiche (LM84), in scienze filosofiche (LM78) e in antropologia culturale ed etnologia (LM01).
  • Possibilità di svolgere le prove in sedi decentrate e in maniera non contestuale, in base al numero dei candidati.
  • Utilizzo degli strumenti informatici e digitali, e di prove decentrate e non contestuali, per i concorsi già banditi per i quali non è stata svolta alcuna prova.
  • Per i concorsi già banditi ma senza lo svolgimento di prove si possono riaprire i bandi per prevedere una fase di valutazione dei titoli e, facoltativamente, anche delle esperienze professionali per l’ammissione alle successive fasi.
  • Facoltà di svolgere una sola prova scritta e una eventuale prova orale per i concorsi da bandire durante il periodo di emergenza epidemiologica da covid-19.
  • Le commissioni esaminatrici possono essere suddivise in sottocommissioni, con numero di componenti pari a quello delle commissioni originarie e la nomina di un segretario aggiunto e di un presidente per ciascuna sottocommissione.
  • Sono esclusi dalle procedure semplificate i concorsi per il personale in regime di diritto pubblico, ex articolo 3 del Dlgs 165/2001, tra cui magistrati ordinari, amministrativi e contabili, avvocati e procuratori dello Stato, professori universitari, appartenenti al comparto sicurezza e difesa, personale della carriera diplomatica e prefettizia.
  • In deroga alla normativa vigente, il 110° e il  111° corso di formazione iniziale per l’accesso alla qualifica di commissario della Polizia di Stato hanno la durata di 14 mesi e i commissari che superano l’esame finale e sono dichiarati idonei al servizio di polizia sono confermati nel ruolo con la qualifica di commissario, e ammessi a svolgere il tirocinio della durata di 10 mesi.