L’asilo nido è un valido aiuto soprattutto per le mamme che lavorano e che preferiscono affidarsi a enti pubblici o privati per impegnare il proprio bambino nelle ore in cui lavorano e non possono occuparsi di loro. Altre mamme sebbene senza occupazione decidono comunque di affidarsi al nido per impegnare e per accrescere le capacità del bambino.
Istat: Asili nido solo per il 24% dei bambini, ecco cosa dicono i dati
Secondo un rapporto Istat inerente agli asili nido e i servizi educativi per l’infanzia, i posti disponibili negli asili nido coprono appena il 24% del fabbisogno per i bimbi residenti sotto i 3 anni, i dati fanno emergere che siamo davvero lontani dagli altri Paesi dell’Europa che hanno un parametro pari al 33%.
Se si da uno sguardo alla situazione nazionale emerge che i posti disponibili negli asili nido variano da un minimo del 7,6% dei potenziali utenti in Campania a un massimo del 44,7% in Valle D’Aosta, mentre la dotazione di servizi penalizza i comuni più piccoli rispetto ai capoluoghi di provincia.
Purtroppo i piccoli comuni in tal caso sono molto penalizzati infatti a livello di spesa media dei comuni emerge che si passa da un minimo di 88 euro l’anno per un bambino residente in Calabria a un massimo di 2.209 euro l’anno nella Provincia Autonoma di Trento. Nell’anno scolastico 2011/2012 si è registrato un calo dei bambini iscritti nei nidi comunali e convenzionati con i comuni e il dato più negativo è che le risorse pubbliche sul territorio disponibili erano molto ridotte.
Sembra che tante sono le famiglie che decidono di affidarsi ai nidi provati dove pare che i costi medi a carico dei comuni siano decisamente più bassi.